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Trenta primari per il Cardarelli. Verdoliva: «Si volta pagina»

Ospedale Cardarelli di Napoli

Firmate le delibere per far sì che al Cardarelli arrivino entro sei mesi al massimo ben 30 nuovi primari. La decisione è stata presa dal direttore generale Ciro Verdoliva, che assicura: «Faremo in modo che i tempi siano rispettati». E poi aggiunge: «Dopo aver ricevuto il via libera dalla Regione siamo ora pronti a voltare pagina anche su un tema tanto importante per l’assistenza ai cittadini». L’obiettivo è quello di  «valorizzare il merito, dare spazio a chi ha i titoli per ambire alla direzione di un’Unità Operativa Complessa» per «rilanciare ancor più la nostra offerta sanitaria. Nessuna azienda ospedaliera, men che mai il Cardarelli, può proseguire in un cammino d’eccellenza mortificando la professionalità dei medici con ruoli provvisori. Ecco perché la nostra Azienda mira a definire i più alti profili che vi siano a livello nazionale, andando a potenziare così un organico che già oggi è di assoluto primo piano». Mettere in campo azioni concrete per voltare rapidamente pagina è del resto il mandato che il presidente della Giunta Regionale Vincenzo De Luca ha assegnato ai manager al momento delle nomine, così da fare in modo che i cittadini campani possano avere una sanità d’eccellenza. «Questo – conclude il direttore generale – è l’obiettivo che anima ogni giornata della grande famiglia dei cardarelliani».

Le delibere

In gioco, come detto, c’è la direzione di 30 unità operative complesse. Chirurgia d’urgenza, Medicina, Chirurgia epatobialiare e trapianto fegato, Rianimazione, Terapia intensiva, Grandi ustionati, Chirurgia toracica, Gastroenterologia, Pneumologia, Pneumologia e fisiopatologia respiratoria, Chirurgia 3, Epatologia, Nefrologia, Unità di medicina nucleare, Terapia intensiva fegato, Cardiologia riabilitativa, Patologia clinica, Terapia intensiva post operatoria, Farmacia, Anatomia patologica, Lungodegenza. E ancora, Appropriatezza ed epidemiologia clinica e valutativa, Radiologia vascolare e interventistica, Genetica medica e di laboratorio, neurofisiopatologia, ematologia con trapianto, Terapia intensiva neonatale, Immunologia e medicina trasfusionale, Servizio infermieristico tecnico riabilitativo (Sitr), Programmazione sanitaria e infine Formazione, ricerca e cooperazione internazionale.

Il tweet di De Luca

Il governatore della Campania in un tweet afferma «#Sanità: concorsi per 30 primari al Cardarelli. Bisogna scegliere i migliori professionisti d’Italia e d’Europa. E’ già questa una rivoluzione».De LucaE ovviamente il suo commento non è l’unico, sulla decisione del direttore generale si sono espressi i pezzi da novanta della sanità campana.

L’Ordine dei Medici

Silvestro Scotti, leader dei camici bianchi di Napoli e provincia ha parlato di «buona notizia»,  «un segnale positivo per tutti i medici. Sia per quelli che da tempo sono al servizio dei pazienti, spesso dovendo sopportare condizioni di lavoro estremamente penalizzanti e senza il dovuto riconoscimento, sia per i giovani che ambiscono ad indossare il camice». «Una volta tanto – dice Scotti – arriva dalla nostra sanità un soffio di aria nuova. Lo è certamente per i più di 400 giovani medici che lunedì presteranno il Giuramento di Ippocrate. Sono certo che questa notizia darà speranza e forza anche a loro, che di strada da fare ne hanno ancora tanta».

Il presidente della V commissione Sanità

Raffaele Topo, parla di «scelta giusta e anche obbligatoria. Servirà a garantire una sanità di eccellenza, valorizzando il merito». «La procedura concorsuale – aggiunge – servirà a passare definitivamente dallo stato di provvisorietà a quello di stabilità per quanto riguarda i primari. È una scelta finalizzata al superamento degli incarichi temporanei (ex art. 18), e soprattutto necessaria dopo lo sblocco di più di 2000 assunzioni nella sanità campana. Si tratta di un importante passo in avanti fondamentale per   migliorare la qualità dell’assistenza soprattutto nelle aziende ospedaliere campane. Una scelta – conclude il presidente – auspicata da tempo da tutte le forze politiche».

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