Prevenzione Psicologia

Bentornata sindrome da rientro. Manuale per la sopravvivenza

Sindrome da rientro. Uomo in ufficio seduto alla scrivania

Cefalea, spossatezza, irritabilità, difficoltà di concentrazione, disturbi del sonno, dell’appetito e dell’umore. La chiamano “sindrome da rientro” e i sintomi si presentano puntuali a fine vacanze, nel momento in cui si ritorna alla routine o già allo scadere delle ferie.
 Qualsiasi sia il proprio lavoro, lo stress da rientro è per tutti dietro l’angolo. 

Pare che interessi sei milioni di italiani, tuttavia, qualche accortezza può aiutare ad evitare grossi traumi.

Secondo gli esperti, al rientro è importante soprattutto concedersi tempo, giocando d’anticipo. Piuttosto che correre e affannarsi per non arrivare in ritardo al lavoro, osservare la calma e puntare la sveglia dieci minuti prima, concedendosi una buona colazione.

 Tra i fattori che determinano il malessere da rientro (che ha effetti simili alla depressione) c’è la mancanza di luce, un fattore, quindi, puramente fisico. In alcune persone la carenza di luce porta alterazioni significative dell’umore. La soluzione è fruttare la pausa pranzo e i weekend per stare all’aperto, esposti ai raggi del sole il più possibile.

Un gesto semplice, come diffondere in casa un’olio essenziale che ricordi le fragranze del mare o della montagna mantiene attivi i 5 sensi. Allo stesso modo, la musicafa distrarre e rilassare.

 Sforzarsi di fare un piccolo progetto nuovo è un altro stratagemma e in generale fare movimento dona benessere psicofisico. La nostra alleata principale è la serotonina.

 Gli esperti spiegano che un aiuto arriva anche dall’alimentazione, colorando dispensa e piatti di verde, rosso e giallo. I kiwi, i pomodori e le banane sono infatti tra gli alimenti che contengono un maggior livello di serotonina, il cosiddetto “ormone del buonumore”. Ce n’è tantissima anche nel pesce azzurro e nel cioccolato, meglio se fondente (un’ottimo motivo per concederselo più spesso in questo periodo).

Un nemico della serotonina è, invece, il caffè. Anche se l’impressione è che dia la carica, il buonumore potrebbe risentirne.

Infine, è risaputo che non bisogna mai tornare di colpo alla routine dopo un periodo di relax, ma riprendere con gradualità.

Per superare la sindrome da rientro, gli psicologi suggeriscono anche di iniziare a pensare dove trascorrere le prossime vacanze. Progettare un nuovo viaggio con largo anticipo, infatti, permette non solo di risparmiare denaro, ma anche di vivere le settimane lavorative con più entusiasmo e motivazione, nell’attesa del prossimo break.

 

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