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Dieci cose da sapere su HIV e AIDS

Infezioni sessuali. Aids/Hiv. 4mila diagnosi ogni anno. Lombardia e Lazio sopra la media

L’HIV/AIDS è una malattia da cui non si guarisce, e per la quale non esiste un vaccino, ma che può essere prevenuta al 100%.
 

L’Unicef ha stilato dieci fatti che chiunque, dovunque si trovi a vivere, non dovrebbe mai mancare di sapere.

1. L’AIDS è causato dall’HIV
L’AIDS (sindrome da immunodeficienza acquisita) è una malattia provocata dall’HIV, un virus che aggredisce il sistema immunitario umano. Nelle persone affette da AIDS il sistema immunitario non è più in grado di difendere l’organismo dalle malattie, e il processo degenerativo prosegue fino alla morte del paziente a causa delle infezioni cosiddette “opportunistiche”. Non esiste una cura o un vaccino per eliminare definitivamente l’HIV dal corpo.
2. HIV e AIDS non sono la stessa cosa
Le persone che contraggono il virus HIV (sieropositive) non sono malate di AIDS, anche se sono destinate a diventarlo, in assenza di cure adeguate. Se non riceve farmaci antiretrovirali (ARV) un bambino nato HIV-positivo ha mediamente un terzo delle probabilità di morire prima di compiere un anno, e il 50% di probabilità di morire entro i 2 anni, 

Se però la diagnosi è tempestiva e la terapia ARV è seguita con scrupolosità, un soggetto sieropositivo può avere una speranza di vita indefinita, pur rimanendo sempre portatore del virus. 

Soltanto quando il livello dell’infezione (viremia) supera una determinata soglia, il soggetto è considerato malato di AIDS.

3. Come si trasmette il virus
L’HIV si trasmette attraverso lo scambio di fluidi corporei infetti, in qualsiasi stadio della malattia. Sangue, liquido seminale, secrezioni vaginali e latte materno sono fluidi che possono veicolare efficacemente il virus. La saliva non è fra questi, dunque è una falsa credenza che l’infezione da HIV possa contagiarsi tramite il bacio.

4. Il contagio sessuale
La modalità più frequente di trasmissione dell’HIV è per via sessuale, perché durante un rapporto sessuale non protetto vi è il massimo scambio possibile di fluidi corporei, soprattutto quando si verificano circostanze aggravanti (ferite dell’apparato genitale, malattie veneree, sesso anale o forme violente di penetrazione). Le ragazze più giovani sono particolarmente esposte al contagio perché un apparato genitale immaturo è fisiologicamente più soggetto a ferite e infezioni.

5. HIV/AIDS e altre malattie a trasmissione sessuale
Le malattie a trasmissione sessuale (MTS) sono un fattore di rischio particolarmente elevato (da 5 a 10 volte superiore alla media) di contrarre o trasmettere l’HIV. I soggetti consapevoli di avere queste infezioni dovrebbero avere esclusivamente rapporti sessuali protetti (con preservativo o senza penetrazione), informare il partner e provvedere a curarsi.

6. Come si evita il contagio per via sessuale
Il rischio di trasmissione dell’HIV/AIDS per via sessuale può essere ridotto se il soggetto si astiene dal sesso, se ha rapporti non protetti esclusivamente con un partner non infetto, se pratica soltanto sesso sicuro (con preservativo o senza penetrazione). Fra queste tre modalità di prevenzione, l’unica assolutamente certa è, per ovvie ragioni, l’astinenza.

7. HIV/AIDS e droga
I soggetti che assumono droghe per iniezione corrono un rischio molto alto di contrarre l’HIV/AIDS tramite lo scambio di siringhe e aghi infetti, pratica tuttora molto diffusa in alcuni ambienti e che provoca innumerevoli contagi ogni anno. Il fattore di rischio è così alto da indurre a consigliare di avere sempre sesso protetto con un partner che usa droghe iniettabili. Per le medesime ragioni aghi, rasoi, strumenti chirurgici o apparecchiature per effettuare piercing o tatuaggi che sono entrati in contatto con sangue infetto e non sono stati sterilizzati possono veicolare il virus dell’HIV.

8. A chi rivolgersi
Se una persona sospetta di avere contratto il virus, l’unico modo per accertarlo è effettuare l’apposito test per l’HIV presso una struttura sanitaria attrezzata.
Nel caso il soggetto sia un minore, deve sapere che consultare un operatore sanitario ed effettuare il test nel pieno rispetto della privacy è un diritto riconosciuto dalla Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia. Inoltre, accertarsi di essere o non essere sieropositivo è un dovere etico nei confronti delle persone che potrebbero essere inconsapevolmente contagiate.

9. L’HIV e i contatti umani quotidiani
L’HIV non si contagia con comportamenti sociali quotidiani. È del tutto privo di rischi stringere la mano a una persona sieropositiva, abbracciarla, condividere con essa cibo, abiti o altri utensili (tranne quelli che possono avere avuto contatto occasionale con il sangue, come rasoi e spazzolini da denti). Una persona sieropositiva non trasmette il virus con la tosse, starnutendo, o nuotando nella stessa piscina. È infondata anche la credenza che le zanzare possano veicolare l’HIV pungendo in successione persone malate e persone sane.

10. Solidarietà e umanità
L’ultima, e non meno importante fra le cose da ricordare, è che ogni persona merita accoglienza e solidarietà. Discriminare un essere umano perché ha contratto l’HIV/AIDS, è membro di una famiglia in cui vi sono persone infette, o appartiene a una categoria a rischio, costituisce la violazione di un diritto umano individuale ed è segno di profonda immaturità. Il silenzio e la paura che circondano l’HIV/AIDS possono uccidere quanto la malattia stessa.

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