Psicologia

Perché spesso ci svegliamo poco prima che suoni la sveglia?

Perché a volte ci svegliamo da soli poco prima che suoni la sveglia? La risposta che ci diamo, o che ci sentiamo spesso dire, è perché il nostro organismo si è “abituato” a svegliarsi a quell’ora. La verità è che questa “sveglia automatica” è regolata da un meccanismo fisiologico ormonale, l’adrenocorticotrofina (ACTH), la cui concentrazione nel sangue aumenta circa un’ora prima del risveglio prefissato. Alcuni ricercatori dell’Università di Lubecca, in uno studio apparso su Nature, hanno provato a dimostrare la loro teoria, cioè che il sonno è regolato dall’asse ipotalamo-ipofisi-surrene. Questo sistema si attiva soprattuto in condizioni di stress: l’ipotalamo percepisce l’evento stressante e, attraverso il CRF, agisce sull’ipofisi causando la secrezione di ACTH che a sua volta agisce sulla corteccia surrenale la quale libera un ormone, il cortisolo, che causa un maggior metabolismo di glucosio e un maggior flusso ematico verso i muscoli. Normalmente la produzione di questi ormoni segue il ritmo circadiano, ma la sua azione aumenta notevolmente in situazioni di stress. Ecco perché i ricercatori hanno ipotizzato che “l’asse” potesse essere coinvolto in fase di risveglio (una situazione stressante). Gli studiosi hanno effettuato un esperimento con 15 volontari per tre notti consecutive, durante le quali è stata analizzata la loro concentrazione di ACTH e di cortisolo nel sangueL’esperimento è stato così sviluppato.

I volontari sono stati divisi in tre gruppi: 

  • Al primo è stato detto che avrebbe dormito poco (sveglia alle 6:00)
  • Al secondo è stato detto che avrebbe dormito molto (sveglia alle 9:00)
  • Al terzo invece è stato detto che avrebbe dormito molto, ma in realtà sarebbe stato svegliato di sorpresa alle 6:00.

I gruppi sono stati sottoposti a tutte le modalità di sonno nel corso dei tre giorni. Durante il sonno dei soggetti sono stati prelevati dei campioni di sangue ogni quarto d’ora per rilevare eventuali differenze ormonali, cosa che non è stata registrata fino alle 4:30 circa. Da quest’ora infatti, i volontari a cui era stata annunciata la sveglia alle 6:00, hanno mostrato un notevole aumento di ACTH: in vista di un’alzataccia, hanno iniziato a preparare il loro organismo ben prima dell’effettiva sveglia, che così è risultata meno brusca. Negli altri due gruppi i livelli di adenocorticotrofina, e di conseguenza di cortisolo, si sono innalzati subito dopo il risveglio, specialmente nei soggetti svegliati di sorpresa, come evidente risposta ad un evento stressante, confermando quanto ipotizzato dai ricercatori tedeschi. L’ACTH quindi funziona da sveglia incorporata anche se, secondo il Prof. Luciano Di Tacchio, dell’Università del Kansas, non in tutti funziona alla stesso modo, ecco perché alcuni sono più mattinieri di altri. Esiste un gene, KDM5A denominato “gene della sveglia”, che se al mattino è “meno attivo” di noi, avremo più difficoltà ad iniziare la giornata.

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