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Glifosato: il Parlameno Europeo vuole il divieto totale entro il 2022

Glifosato: il Parlameno Europeo vuole il divieto totale entro il 2022

Il Parlamento Europeo si è opposto alla proposta della Commissione di rinnovare per dieci anni la licenza del glifosato. Lo scorso luglio la California ha vietato l’erbicida, classificandolo come sostanza cancerogena. Ora il dibattito è aperto in Europa: il Parlamento europeo ha appena votato per l’eliminazione progressiva degli erbicidi a base di questa sostanza entro dicembre del 2022, dimostrandosi così in disaccordo con la proposta della Commissione europea di rinnovare la licenza di questo erbicida a partire dal 15 dicembre (data di scadenza della licenza attuale). Per i deputati, l’Unione dovrebbe vietare la sostanza partendo dall’uso domestico per poi estendere a quello agricolo non appena saranno a disposizione alternative biologiche (ad esempio i cosiddetti sistemi di difesa integrata) capaci di tenere a bada le erbe infestanti.

L’obiettivo finale chiesto dai deputati deve essere un divieto totale, con le necessarie restrizioni intermedie. L’Agenzia per i tumori dell’Onu e le Agenzie dell’Ue per la sicurezza alimentare e per i prodotti chimici sono arrivate a conclusioni divergenti per quanto riguarda la sua sicurezza.

Negli Stati Uniti l’esposizione al glifosato è aumentata notevolmente negli ultimi 23 anni, ovvero dal momento in cui sono state introdotte le colture geneticamente modificate. A riferirlo sulle pagine di Jama è stato il team di ricercatori della University of California San Diego School of Medicine, secondo cui “i dati mettono a confronto i livelli di glifosato e del suo metabolita, l’acido aminometilfosfonico, nel corpo umano durante un periodo di 23 anni a partire dal 1993, cioè poco prima dell’introduzione delle colture geneticamente modificate negli Stati Uniti”, spiega l’autore Paul J. Mills, dimostrando come i livelli di esposizione all’erbicida siano aumentati di circa il 500%.

Per i deputati, inoltre, i documenti interni della Monsanto – l’azienda proprietaria e produttrice del Roundup, di cui il glifosato è la principale sostanza attiva – che sono stati resi pubblici, hanno fatto sorgere dubbi in merito alla credibilità di alcuni studi utilizzati dall’Ue per la valutazione della sicurezza del glifosato.

Un’iniziativa dei cittadini europei ha chiesto il divieto dell’erbicida, raggiungendo più di un milione di firme in meno di un anno e sarà quindi discussa durante un’audizione pubblica in Parlamento nel mese di novembre.

 

 

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