L’Emilia Romagna tra le regioni più avanzate in termini di autonomia, competenza nella cura dei diabetici e nel rapporto tra paziente e medico o centri di cura. Questo il quadro tracciato dall’indagine nazionale di GFK Eurisko su un campione nazionale di 500 pazienti con diabete di tipo 2 in trattamento con insulina. Circa l’85% delle persone in cura della regione è consapevole e competente nella gestione della propria malattia e la quasi totalità (il 97%) si è detta molto soddisfatta per quanto riguarda la disponibilità e la competenza dei medici. Il 90% ha inoltro promosso la qualità dei Servizi sanitari emiliano-romagnoli per accessibilità, tempi di attesa e servizi offerti.
Il sondaggio ha sottolineato come il diabetologo sia il punto di riferimento per i pazienti e venga supportato dal medico di medicina generale per la gestione quotidiana della patologia e dello stile di vita. Un ottimo risultato che ha un effetto molto positivo anche sul numero di ricoveri ospedalieri causati dal diabete: la percentuale è inferiore rispetto alla media nazionale (un 2% contro il 6%) con appena un giorno di ricovero per l’Emilia Romagna sugli 8,5 registrati in riferimento alle altre regioni italiane.
Nonostante il successo ottenuto, non mancano elementi di preoccupazione da parte degli addetti ai lavori che, a causa della crisi economica generale e di limitazioni di budget, prospettano il rischio di non poter portare avanti in futuro standard di assistenza così elevati. Mentre Rita Lidia Stara, Presidente della Federazione Diabete Emilia Romagna in rappresentanza dei pazienti, si è detta fiduciosa della collaborazione tra pazienti e istituzioni, che potranno così risolvere anche eventuali problemi all’orizzonte.
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