Prevenzione

Come tenere giovane il propio cervello

Schizofrenia, celebrali, Un medico analizza una tac

In una società che registra un progressivo allungamneto della vita media l’obiettivo più importante è quello di poter preservare un “cervello giovane”. Questo il tema sul quale stamane (mercoledì, 14 marzo) i maggiori esperti di neuroscienze si sono dati appuntamento a Città della Scienza di Napoli, pronti a fare il punto sullo stato della ricerca e sulle applicazioni cliniche delle più recenti scoperte in materie. L’appuntamento rientra tra gli eventi organizzati per la settimana mondiale del cervello.

Malattie e stili di vita

Quando si ragiona sulla possibilità di preservare un cervello giovane, non si può non pensare a malattie quali l’Alzheimer, che hanno un impatto devastante sulla vita dei pazienti e su quella dei familiari. Tuttavia, non sono solo le malattie (o varie forme di demenza) a mettere a rischio la salute del nostro cervello. Molto incidono anche gli stili di vita e i fattori ambientali. Per quel che riguarda gli stili di vista, l’uso di sostenze stupefacenti, ma anche solo l’abuso di alcol o un’alimentazione scorretta possono avere effetti devastanti. Come esempio, basta pensare a ciò che accade quando beviamo troppo. Capita di svegiarsi la mattina dopo con un brutto mal di testa, o addirittura di non ricordare cosa si sia fatto la sera prima. Queste reazioni mostrano quanto drammaticamente l’alcol colpisca il cervello, che è un intricato labirinto di connessioni che mantiene integri i nostri processi fisici e psicologici. L’alterazione di uno qualsiasi di questi collegamenti può avere effetti sul funzionamento del cervello. L’alcol può avere conseguenze anche più durature sull’encefalo e cambiarne l’assetto e il funzionamento con serie conseguenze.

Digiuno e salute

Negli ultimi tempi si sono diffuse molto le ricerche che mettono in correlazione piccoli periodi di digiuno e una migliore condizione fisica. Questo stesso rapporto di causa e di effetto sembra avvalorare l’ipoetsi che piccoli e periodici periodi di digiuno possano migliorare lo stato di salute del nostro cervello. E’ per qesto che il digiuno intermittente raccoglie sempre nuovi consensi e molti lo scelgono come via per il benessere. Studi sui topolini spiegano che pure il cervello potrebbe trarre beneficio dall’astensione periodica dal cibo: entrare in “modalità sopravvivenza”, come accade all’organismo quando non gli arriva energia dal cibo, aumenterebbe infatti lo stato di allerta e la funzionalità cerebrale in generale.

la memoria della pelle

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