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SIMIT – HIV e sport: 120mila infetti in Italia. Un caso su due lo scopre in fase avanzata

SIMIT - HIV E SPORT: 120mila infetti in Italia, un caso su due arriva alla diagnosi in fase avanzata. A Roma specialisti illustrano i benefici di una regolare attività fisica

In Italia ci sono almeno 120mila persone che vivono con il virus HIV, di cui circa il 30% sono coinfette anche per HCV. Ogni anno si registrano 4mila nuove infezioni con una crescita costante nella popolazione più giovane, soprattutto tra gli omosessuali. Lo sport è un fattore importante di prevenzione anche per le persone sieropositive. In particolare aiuta a prevenire molte patologie, come quelle cardiovascolari o metaboliche.
Oggi a Roma se ne discute in occasione della giornata dedicata alla prevenzione e retention in care: “Science, Social and Sport for HIV and Coinfections”. Gli specialisti approfondiranno i benefici dell’attività fisica, insieme ad una corretta alimentazione.

L’allenamento infatti è importante soprattutto per le persone HIV-positive o coinfette per HIV-HCV (immunodeficenza umana ed epatite virale), perché la presenza dell’infezione o gli effetti delle terapie possono diminuire la forza fisica, alterare le masse corporee, interferire sui livelli di colesterolo e trigliceridi nel sangue o sull’equilibrio psicologico e, più in generale, sulla qualità di vita.

Lo sport è sinonimo di beneficio fisico, psichico e sociale ma è anche veicolo di sensibilizzazione ai problemi della terapia dell’HIV. La giornata è organizzata sotto l’egida di SIMIT, Società Italiana di Malattie Infettive e tropicali, in collaborazione con autorevoli clinici e ricercatori italiani, le Associazioni di Pazienti, il mondo dello sport.
Tra i casi di contagio uno su due arriva alla diagnosi in fase avanzata, “si è meno spaventati dal rischio di trasmissione o dalla mortalità della malattia, non si adottano misure preventive per via di una ridotta attenzione da parte della popolazione alla trasmissione di questa infezione e ancora una parte limitata della popolazione effettua il test anti HIV – ha spiegato Antonella Cingolani – Ricercatore Specialista infettivologa Università Cattolica Roma – Questo ha una valenza sia in termini individuali in quanto circa il 50% dei pazienti che seguiamo nei centri clinici italiani arrivano alla diagnosi in fase avanzata, sia in termini di popolazione in quanto le persone che sono inconsapevoli di avere contratto il virus tendono a non proteggersi e quindi a trasmettere il virus stesso”.

I BENEFICI DELLO SPORT – Recenti studi hanno dimostrato che una regolare attività fisica nelle persone con HIV e con coinfezioni migliora la qualità della vita. Tra i benefici fisici si annoverano un miglioramento del funzionamento del cuore e dei polmoni, il rinforzamento della massa muscolare e ossea, una maggiore resistenza alla fatica, una maggiore coordinazione e flessibilità dei movimenti, un miglioramento del sistema digestivo e, di conseguenza, migliore assorbimento dei farmaci.

Tra quelli psicologici, va sottolineata la liberazione di sostanze cerebrali, chiamate endorfine, utili a combattere la depressione, un migliore controllo dello stress e dello stato d’ansia, una migliore organizzazione del tempo e maggiore motivazione quotidiana. Di conseguenza, lo sport è importante anche da un punto di vista sociale, perché consente la conoscenza di un nuovo contesto sociale, nonché la possibilità di fare gruppo senza sentirsi svantaggiati.

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