Psicologia

Workaholism: una dipendenza da combattere

Il lavoro nobilita l’uomo…ma troppo lavoro fa male! Una ricerca di psicologia del lavoro effettuata presso l’Università di Bologna, in collaborazione con l’Università di Trento, ha infatti dimostrato che l’ossessione per il lavoro nuoce alla salute in quanto produce una serie di effetti non solo sulla psiche, ma anche sul corpo, a livello fisiologico. Chi è così dedito al lavoro, tanto da non riuscire a staccarsene e da porre in secondo piano la sua vita sociale e familiare, è affetto da una vera e propria patologia: la sindrome del workaholism. Si tratta di un disturbo ossessivo-compulsivo che si riscontra in quanti lavorano eccessivamente (molte volte anche oltre quanto viene loro richiesto), non riuscendo a interrompere le attività lavorative perché, quando se ne allontanano, sentono un profondo disagio.

Prevenire è meglio

Lo studio condotto ha messo in luce che le conseguenze della dipendenza dal lavoro emergono col tempo e possono essere di rilevanza clinica: provocano infatti ansia, irritabilità, depressione, malessere affettivo, nonché l’aumento della pressione sanguigna. Il fenomeno del workaholism, quindi, non va sottovalutato.

È opportuno attuare delle misure preventive per poter assicurare il benessere dei lavoratori ed evitare il diffondersi di questa patologia. Tanto più che i ritmi frenetici imposti dalla società odierna e la crisi economica in atto fanno sì che sempre più persone siano esposte a carichi e ritmi di lavori difficili da sopportare. La ricerca effettuta ha infatti evidenziato che un carico di lavoro avvertito come molto pesante accresce ulteriormente la tendenza al workaholism.

la memoria della pelle

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