“Il tuo dono, la loro felicità. Aiuta un’altra coppia ad avere un figlio”. E questo lo slogan della nuova campagna per la donazione di gameti, sia femminili che maschili, promossa dalla Regione Emilia Romagna. L’obiettivo è sensibilizzare e informare i cittadini sulla possibilità di diventare donatori per aiutare le coppie, in cui uno dei partner è sterile, ad avere figli. Per arrivare a una gravidanza tramite la fecondazione eterologa infatti è necessario ricorrere a un gamete – un ovulo o uno spermatozoo – di una terza persona.
Fino al 2004 la fecondazione eterologa era possibile in Italia, a patto che avvenisse in strutture private e tramite donazioni anonime. Successivamente la legge 40/2004 ha vietato per diversi anni l’utilizzo di questa tecnica, fino a quando la Corte Costituzionale ha dichiarato il divieto incostituzionale nel 2014. Ma dopo dieci anni ci si è ritrovati, ovviamente, a dover ricominciare daccapo anche con la donazione di gameti e l’attuale disponibilità non permette di soddisfare tutte le richieste. Sono infatti più di 700 le coppie al momento inserite nelle liste d’attesa dei Centri pubblici. L’ Emilia Romagna è stata tra le prime regioni a recepire il Documento della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome del 4/9/2014, in materia di fecondazione eterologa, stabilendo i criteri di accesso: età non superiore ai 43 anni della donna, limite di tre tentativi ed esami per idoneità alla donazione gratuiti.
“Il ricorso alla fecondazione eterologa è un diritto che stiamo cercando di rendere sempre più esigibile all’interno del nostro sistema sanitario” ha sottolineato Sergio Venturi, assessore regionale alle Politiche per la Salute. E infatti è stato realizzato un sito che contiene diverse informazioni. Spiega chi può donare, come funziona l’iter, cosa sono la procreazione assistita e la fecondazione eterologa e fornisce dettagli sui centri regionali interessati. In generale, la donazione di gameti nel nostro paese è permessa ai soggetti di sesso maschile tra i 18 anni e i 40 anni; ai soggetti di sesso femminile tra i 20 anni e i 35 anni. Non devono essere a loro volta coinvolti in una fecondazione assistita e la donazione deve risultare “spontanea e altruistica”, anche di gameti congelati in passato e che si è deciso di non utilizzare.
Commenta