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Italia: un bimbo su 3 a rischio povertà ed esclusione sociale

Povertà in Italia: triplicata in 11 anni. Penalizzati minori e giovani

In Italia nel 2014 circa il 3 per cento dei bambini non disponeva di due paia di scarpe (di cui almeno uno utilizzabile in ogni stagione), il 6 per cento non mangiava carne almeno una volta al giorno e non possedeva giochi a casa o da usare all’aria aperta, il 7 per cento doveva rinunciare a festeggiare il compleanno (quasi un bambino su tre è a rischio esclusione sociale), quasi il 10 per cento non poteva indossare abiti nuovi o partecipare a gite scolastiche, il 30 per cento non sapeva che cos’è una settimana di vacanza lontano da casa. Le oscillazioni territoriali mostrano valori quasi doppi nel Mezzogiorno.
 Il problema maggiore, però, non è la privazione materiale: chi nasce in povertà deve spesso fare i conti fin da piccolo con un’autentica, dolorosa, condizione di esclusione affettiva e sociale. Il bambino povero è spesso un minore più solo perché ha meno occasioni di svago e di socializzazione dei suoi pari: non può festeggiare il suo compleanno e di frequente non partecipa a quelli degli altri, né alle gite scolastiche; non può invitare gli amici a casa, condividere i suoi giochi con gli altri, anche perché
a volte non ne possiede. Fin da piccolo, suo malgrado, comincia a essere segnato dallo ‘stigma’ della sua appartenenza sociale, a sperimentare quotidianamente e a volte con vergogna la propria ‘diversità’, perché sa di non poter accedere a una serie di beni e di servizi, ai quali tutti gli altri accedono e che anche lui vorrebbe poter fruire anche solo per fare parte del gruppo, per sentirsi alla pari e tra pari: nelle situazioni più estreme non ha la possibilità di acquistare una maglietta o un paio di scarpe nuove, ma sono in tanti a dover rinunciare a una bicicletta o a un monopattino di cui i suoi compagni di scuola fanno sfoggio.
Negli ultimi anni, in seguito ai provvedimenti messi in atto da alcuni comuni, deve rinunciare alla mensa scolastica e mangiare un panino un’aula a parte.
Il bambino povero finisce spesso per essere percepito come ‘altro’, ‘diverso’ dai suoi stessi amici, per essere emarginato dai giochi, in qualche caso perfino bullizzato in classe.
Sono migliaia i bambini e ragazzi protagonisti del 7°Atlante dell’Infanzia (a rischio) “Bambini, Supereroi” di Save the Children, che quest’anno, per la prima volta, viene pubblicato da Treccani e sarà disponibile nelle librerie italiane da inizio dicembre 2016.
Si tratta di un viaggio nell’Italia dei bambini e con i bambini per portare alla luce la dura realtà dell’infanzia a rischio ma che, allo stesso tempo, valorizza le risorse e le capacità di resilienza dei minori, veri e propri “Superpoteri” per resistere a situazioni di precarietà e superare condizioni di vita difficili.
È la fotografia di un paese in cui quasi 1 minore su 3 è a rischio povertà ed esclusione sociale, mentre i bambini di 4 famiglie povere su 10 soffrono il freddo d’inverno perché i loro genitori non possono permettersi di riscaldare adeguatamente la casa. Più di 1 minore su 4 abita in appartamenti umidi, mentre l’abitazione di oltre 1 bambino su 10che vive in famiglie a basso reddito non è sufficientemente luminosa.

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