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Pubblica Amministrazione: un italiano su due non ha fiducia

Pubblica Amministrazione: un italiano su due non ha fiducia

Quasi la metà degli italiani crede che nella Pubblica Amministrazione (incluso il settore sanitario) ci siano corruzione e diseguaglianze. Tuttavia, il trend negli ultimi tre anni, dall’approvazione della legge anticorruzione, è migliorato. Il dato emerge dall’analisi di Transparency International che ha effettuato uno studio su 176 Paesi del mondo: la media dei risultati è nettamente negativa.
Insomma, in Italia i cittadini non si fidano dell’operato della Pubblica Amministrazione e quasi un abitante su due crede che in certi luoghi ci sia troppa corruzione, ma anche all’estero. Gli Stati più virtuosi sono Danimarca e Nuova Zelanda, al margine della classifica si trova la Siria. L’analisi ha passato al setaccio la percezione degli abitanti di 176 diversi Paesi nello scorso anno. C’è sfiducia per la corruzione, ma anche per le diseguaglianze riscontrate nei servizi erogati da alcuni enti pubblici.
In Italia, anche se il giudizio di quasi il 50% degli italiani, più precisamente del 47%, è negativo, il Belpaese mostra un netto miglioramento per il terzo anno consecutivo. Ancora troppo poco, soprattutto rispetto agli altri paesi europei.
Da quando è stata varata la legge anticorruzione, nel 2012, l’Italia ha riconquistato ben 12 posizioni nel ranking mondiale, portandosi dal 72°al 60° posto, ma la distanza dai Paesi migliori d’Europa è ancora tanta.
Lo studio, per definire l’indice di corruzione, ha utilizzato una scala da zero a cento, da “molto corrotto” a “per nulla corrotto”. Il 69% dei 176 Paesi analizzati ha ottenuto un punteggio inferiore a 50. Il risultato mostra come la corruzione nel settore pubblico sia ancora percepita come uno dei mali peggiori. Se l’Italia ha avuto un miglioramento, lo stesso non si può dire facendo una media tra le situazioni analizzate. La percezione della corruzione è aumentata in generale nel mondo: sono più i Paesi che hanno perso punti, di quelli che ne hanno guadagnati.
Ai primi classificati, Danimarca e Nuova Zelanda che guidano la lista dei Paesi virtuosi, seguono Finlandia e Svezia. Al versante opposto: Somalia, Sud Sudan, Corea del Nord e Siria.
“Non possiamo permetterci il lusso di sprecare altro tempo – ha concluso José Ugaz, presidente di Transparency International – la lotta alla corruzione va portata avanti con la massima urgenza se davvero vogliamo che la vita delle persone del mondo possa migliorare”.

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