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“Deve vincere la vita”, 700 donne testimonial contro anoressia e bulimia

L’ossessione per il peso. L’età dei disturbi alimentari continua ad abbassarsi

Parte dall’Ospedale San Giovanni Addolorata di Roma la mostra che dà il via alla campagna di sensibilizzazione sui Disturbi del comportamento alimentare promossa dall’Associazione Donna Donna Onlus. Tra le protagoniste degli scatti, ricercatrici dell’Iss, donne dell’Arma dei Carabinieri, mamme, suore, studentesse e donne migranti
Donne dell’Arma dei Carabinieri, ricercatrici dell’Istituto superiore di sanità, direttrici di riviste femminili, mamme, suore, studentesse, donne migranti immortalate sotto una pioggia di rose rosse. Sono loro le protagoniste della mostra itinerante “Deve vincere la vita” che parte oggi dall’Ospedale San Giovanni Addolorata di Roma e da il via alla campagna di sensibilizzazione sui Disturbi del Comportamento Alimentare promossa dall’Associazione Donna Donna Onlus.

Sono oltre 700 le donne di tutte le età, etnie, religione e condizione sociale che hanno prestato la loro immagine per sostenere la campagna – corredata anche di un calendario, un opuscolo informativo e i progetti nelle scuole – per dire stop ad anoressia e bulimia.

I Disturbi del Comportamento Alimentare coinvolgono milioni di famiglie e sono la prima causa di morte dopo gli incidenti stradali tra gli adolescenti. Si stima che in Italia ne soffrono circa 3 milioni, il 5% della popolazione, e nel mondo oltre 70 milioni senza considerare il sommerso e i casi non evidenti o non dichiarati. Nel 20% dei casi si arriva al suicidio. Disturbi che rappresentano una delle maggiori sfide del Ssn e in allarmante

“Abbiamo voluto proporre un’immagine femminile in cui protagonista è la libertà – spiega Nadia Accetti, fondatrice e presidente di Donna Donna onlus – la libertà e il coraggio di essere se stesse, con tutte le proprie fragilità; di rappresentare innanzitutto la gioia di vivere e di testimoniare la bellezza oltre gli stereotipi, che non ha peso né età. Una gioia che ho conosciuto solo dopo avere lottato contro questa patologia, rischiando la morte e dopo aver faticosamente compreso che non è il cibo il nemico da combattere. L’Associazione che ho fondato vuole dire innanzitutto alle donne che vincere si può e che per farlo è necessario rompere il muro del silenzio, guardarsi allo specchio per riscoprire una bellezza nuova, dimenticata e ferita.”

Tra le tante istituzioni che sostengono il progetto – che vede anche la straordinaria partecipazione del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri – i Ministeri della Salute e dell’Istruzione, l’Istituto Superiore di Sanità, Istituto Nazionale Migranti e nuove Povertà, Vicariato di Roma, Unitalsi Roma. Per dire stop ad anoressia e bulimia l’Associazione ha anche realizzato un calendario e un opuscolo informativo disponibili su richiesta scrivendo direttamente all’Associazione www.donnadonnaonlus.org oppure scaricabile direttamente dal sito.

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