News Prevenzione Stili di vita

Ictus cerebrale 1ª causa disabilità, segnali da riconoscere

Ictus e patologie neurologiche , uomo con mano sulla testa
L’alta pressione arteriosa può causare l’ictus emorragico, un problema che riguarda anche pazienti giovani. L’ictus ischemico, invece, colpisce soprattutto pazienti anziani.

L’ictus cerebrale colpisce ogni anno circa 185mila italiani. Nel nostro Paese è il primo responsabile di disabilità ed è la terza causa di morte. In particolare, sono 150 mila i nuovi casi e 35mila quelli che seguono a un primo episodio. Il 29 ottobre si celebra la Giornata Mondiale contro l’Ictus, sostenuta dall’Associazione A.L.I.Ce. Italia Onlus. L’obiettivo è sensibilizzare sull’importanza della prevenzione e di un’azione tempestiva ai primi segnali di rischio. Il presupposto però è saperli riconoscere.

Ictus emorragico o ischemico

L’ictus colpisce soprattutto dopo i sessantacinque anni d’età, rappresentando il 75 per cento dei casi in Italia. Tuttavia, “può anche colpire una popolazione più giovane, di meno di quaranta-quarantacinque anni”. A fare luce sul tema è la dottoressa Simona Marcheselli, Responsabile dell’Unità autonoma di Neurologia d’urgenza e Stroke Unit di Humanitas Research Hospital.  “L’ictus può essere di due tipi: emorragico o ischemico (più comunemente conosciuto come ischemia)”, spiega la specialista. L’emorragia è provocata dalla rottura di un’arteria a cui consegue una fuoriuscita di sangue che va a invadere i tessuti circostanti. L’ischemia, invece, provoca una riduzione dell’apporto di ossigeno al cervello, causata da un coagulo di sangue (o trombo) che occlude l’arteria.

I fattori di rischio e come prevenire

L’alta pressione arteriosa può causare l’ictus emorragico ed è una problematica che riguarda anche pazienti giovani. L’ictus ischemico, invece, colpisce soprattutto pazienti anziani. Quest’ultimo dipende da disturbi del ritmo cardiaco o da placche aterosclerotiche a carico delle arterie che portano sangue al cervello, oppure da fattori di rischio vascolari come il diabete e l’ipertensione stessa. La specialista di Humanitas sottolinea l’importanza dei controlli periodici.

I principali fattori di rischio da tenere d’occhio sono: pressione arteriosa, livelli di glicemia, livelli di colesterolo ed eventuali problemi di aritmia. Oltre alle visite specialistiche, sottolinea Marcheselli, a fare la differenza, in un’ottica di prevenzione, è lo stile di vita. Deve essere sano e attivo, con una dieta povera di sale, grassi di origine animale e alcolici. Deve, invece, essere ricca di legumi, frutta, verdura e grassi polinsaturi. Un altro fattore di rischio determinante per queste patologie è il fumo.

Ictus, riconoscere i sintomi e intervenire

I farmaci utilizzati per trattare l’ictus ischemico vanno somministrati entro 4-5 ore dall’insorgenza, altrimenti risultano controproducenti. Per questo, riconoscere alcuni sintomi può fare la differenza, permettendo un intervento tempestivo appena l’ictus si manifesta. Alcuni campanelli d’allarme sono: difficoltà di movimento,  formicolio agli arti, difficoltà alla vista (o per esempio un restringimento del campo visivo), difficoltà a parlare e a ricordare le parole. Anche un mal di testa improvviso e senza cause apparenti può essere un segnale. In presenza di questi sintomi è importante rivolgersi al medico o allertare il 112, ribadisce la specialista.

la memoria della pelle

Progetto Health

Health Innovation Show 2023 su Health Sky TG24

Accedi alla Video Gallery

Newsletter

Tieniti aggiornato sulle ultime notizie di prevenzione e salute
  • Acconsento alla raccolta e alla gestione dei miei dati in questo sito come descritto nella Privacy Policy

Con il supporto di