Alimentazione

Obesa o in sovrappeso una persona su tre. 4 mln di morti all’anno

Proteina dell'obesità, una vignetta mostra un uomo grasso

Nel mondo una persona su tre è obesa o in sovrappeso. Si tratta di 2,2 miliardi di persone tra adulti e bambini. Nel 2015 sono stati attribuiti all’obesità oltre 4 milioni di decessi, il 40% dei quali sotto la soglia dell’obesità, quindi nella fascia del ‘sovrappeso’.

A lanciare l’allarme è un nuovo studio basato sui dati del Global Burden of Disease (GBD).
Sono numeri che mostrano una “crisi di sanità pubblica globale in crescita e preoccupante”, commentano gli autori di un lavoro pubblicato sul New England Journal of Medicine e presentato nel corso dell’EAT Stockholm Food Forum.

Nel corso della kermesse scandinava è stato anche annunciato un accordo tra IHME (Institute for Health Metrics and Evaluation (IHME) dell’ Università di Washington) e FAO (Food and Agriculture Organization dell’ONU) per uno scambio di dati, conoscenze ed expertise, mirate a comprendere cosa stia causando l’attuale pandemia di obesità nel mondo.

Una sinergia che si inscrive nella  ‘Decade of Action on Nutrition’, iniziativa delle Nazioni Unite, spalmata sul decennio 2016-2025, per ridurre il carico di tutte le patologie non trasmissibili legate alla dieta, in tutte le fasce d’età e che, accanto alla ‘tradizionale’ lotta alla fame, comprende anche una lotta alla malnutrizione in tutte le sue forme (sottonutrizione, deficit di nutrienti, sovrappeso e obesità).

“Un inizio precoce di obesità – ricordano  autori di un editoriale pubblicato sullo stesso numero – si tradurrà verosimilmente in un’elevata incidenza cumulativa di diabete di tipo 2, ipertensione e malattie renali croniche”.

Lo studio è basato su dati relativi a 195 tra nazioni e territori, nel periodo temporale dal 1980 al 2015. Per il lavoro sul NEJM, sono stati inoltre presi in esame anche altri studi sugli effetti dell’eccesso ponderale e sulle sue potenziali correlazioni con tumori dell’esofago, colon retto, fegato, cistifellea e vie biliari, pancreas, mammella, utero, ovaio, rene, tiroide, leucemie.

Nel 2015 erano in eccesso di peso 2,2 miliardi di persone, il 30% della popolazione mondiale. E all’interno di questi numeri, ci sono 108 milioni di bambini e 600 milioni di adulti che sono al di sopra di un indice di massa corporea di 30, cioè obesi.

L’obesità è raddoppiata in oltre 70 Paesi a partire dal 1980. A preoccupare gli esperti è soprattutto l’aumento dell’obesità infantile, che in alcuni Paesi ha superato in velocità quella degli adulti. Tra i 20 Paesi più popolati, in vetta alle classifiche per obesità infantile sono gli USA, con il 13% di bambini obesi, ma in assoluto, le nazioni con il più alto numero di bambini obesi sono la Cina (15,3 milioni) e l’India (14,4 milioni).

Il primo posto per obesità degli adulti va invece all’Egitto con un tasso del 35% e anche in questo caso però, in numeri assoluti alla vetta della classifica si trovano Stati Uniti con 79,4 milioni di adulti obesi e Cina con 57,3 milioni. Le nazioni più virtuose sono invece Bangladesh e Vietnam con un tasso di obesità di appena l’1%.

“Il peso in eccesso – afferma Ashkan Afshin, primo autore dello studio e professore associato di Global Health all’ IHME – è uno dei più complessi problemi di salute pubblica dei nostri tempi e interessa una persona su tre. Nel corso dell’ultima decade sono stati valutati una serie di interventi ma non abbiamo contezza di una loro concreta efficacia nel lungo termine. Nei prossimi dieci anni, in stretta collaborazione con la FAO, monitoreremo e valuteremo i progressi fatti dalle varie nazioni nel controllare sovrappeso e obesità. Condivideremo i dati con scienziati, politici e altri stakeholder, cercando di mettere a punto strategie evidence-based per risolvere il problema”.

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