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Celiaci, l’ostia può essere un problema

Un'ostia mostrata durante la celebrazione Eucaristica
L'allarme non riguarda l'Italia, dove la materia è stata ampiamente normata. C'è però un rischio per la salute per milioni di fedeli in tutto il mondo

Oggi i celiaci possono contare su migliaia di prodotti «gluten free», ma che succede quando un celiaco deve ricevere l’Eucarestia? In fin dei conti l’ostia contiene, e deve contenere, glutine. Il dibattito è particolarmente vivo, e per certi versi anche curioso, perché apre ad un tema che angoscia un numero enorme di fedeli in tutto il mondo. La risposta sembra essere nella «Lettera circolare ai Vescovi sul pane e il vino per l’Eucaristia» diffusa dalla Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti. In sostanza i fedeli celiaci possono comunicarsi assumendo ostie contenenti quantitativi di glutine idonei per i pazienti e riconosciuti dalla Santa Sede.

Ostie «conformi»

Rinunciare completamente al glutine non  è infatti consentito. Molti ignorano infatti che la Congregazione per la Dottrina della Fede, già nel 1995, aveva stabilito che «le ostie completamente prive di glutine sono materia invalida per l’Eucaristia. Sono materia valida le ostie parzialmente prive di glutine e tali che sia in esse presente una quantità di glutine sufficiente per ottenere la panificazione senza aggiunta di sostanze estranee e senza ricorrere a procedimenti tali da snaturare il pane».

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Il parere dell’AIC

Stabilito che le ostie, per essere conformi alle norme ecclesiastiche, devono contenere glutine, seppur in minimi quantitativi, l’Associazione Italiana Celiachia intende rassicurare i fedeli celiaci chiarendo che, tenuto in considerazione il quantitativo di particola assunta dal fedele, sono considerate idonee al celiaco sia le ostie garantite “senza glutine” (contenuto massimo di glutine di 20 mg/kg) sia le ostie “con contenuto di glutine molto basso” (contenuto massimo di 100 mg/kg).

L’appello al Papa

Niente allarmismi quindi, almeno per quanto riguarda l’Italia. Non è così per numerosi altri Paesi nei quali non è ancora possibile comunicarsi con ostie a basso contenuto di glutine, non pericolose per chi soffre di celiachia ma valide per la Celebrazione Eucaristica. A questo proposito l’Associazione Italiana Celiachia ha recentemente inviato una lettera al Santo Padre su incarico dell’AOECS, la Federazione delle Associazioni Celiachia Europee. Proprio per rispondere alle esigenze dei 12 milioni di fedeli cattolici nel mondo la cui terapia prevede la rigorosa esclusione del glutine dalla dieta per tutta la vita l’Associazione ha scritto una missiva la Santo Padre. «Attraverso la nostra istanza – spiega il presidente Di Fabio – chiediamo che in ogni luogo della Terra sia possibile, per il fedele celiaco, accostarsi in sicurezza al Sacramento Eucaristico». Ovviamente la speranza è che dalla Santa Sede possa arrivare al più presto una risposta. Se lo augurano i milioni di fedeli che non vogliono rinunciare all’Eucarestia, ma neanche alla propria salute.

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