Alimentazione

Sicurezza alimentare: i risultati del Pni2016. Bocciate Sicilia e Sardegna

La relazione annuale del Pni 2016 è stata da poco pubblicata sul sito del ministero della Salute. Comprende i dati sulla sicurezza alimentare. Tutte le regioni sono state promosse, tranne due: Sicilia e Sardegna.

Il Piano nazionale integrato (Pni) è il documento che orienta i controlli ufficiali per la sicurezza alimentare e per la lotta alle frodi lungo l’intera filiera produttiva, in funzione dei rischi.
È stato approvato dagli Stato-Regioni a dicembre 2014, il Pni 2015-2018 integra le attività di controllo sulle produzioni alimentari che sono integrate con quelle relative ad altri ambiti correlati, quali sanità e benessere animale, alimentazione zootecnica, sanità delle piante e tutela dell’ambiente.
E ogni anno il ministero fa il punto su come è andata nell’anno precedente.

Le singole attività di controllo sono raggruppate in macroaree (Alimenti, Mangimi, Benessere animale, Sanità animale, Sanità delle piante, Attività a carattere trasversale).

Nello scorso anno, i Servizi igiene degli alimenti e nutrizione ed i Servizi veterinari dei Dipartimenti di prevenzione delle ASL hanno controllato 275.382 unità operative (impianti e attrezzature dei locali, strutture e mezzi di trasporto), delle quali 54.141 hanno mostrato infrazioni durante le ispezioni. Nel 2016 sono stati conferiti ai laboratori del controllo ufficiale 39.944 campioni di alimenti, bevande e materiali e oggetti a contatto con alimenti, su cui sono state effettuate 98.995 analisi, delle quali 931 irregolari.

La Relazione per il 2016 relativa al PNI 2015-2018, oltre a illustrare i dati di attività di tutte le Amministrazioni che partecipano al Piano, comprende anche una specifica sezione dedicata alle quattro filiere scelte quali obiettivi strategici del Pni 2015-2018: olio d’oliva, latte e derivati, molluschi bivalvi, miele ed altri prodotti dell’alveare.
E riporta un quadro d’insieme di tutte le informazioni disponibili sulle attività svolte lungo queste filiere.
La relazione descrive le attività svolte dalle Autorità competenti nell’ambito di: Alimenti; Benessere animale; Importazioni e scambi; Mangimi; Sanità animale; Sanità delle piante; Sottoprodotti.
Illustra poi i risultati ottenuti in queste attività, con particolare riferimento alle non conformità riscontrate e raccoglie le misure adottate per garantire l’efficacia del piano,suddividendole in : Azioni Correttive: relativo alle misure adottate nei confronti degli operatori per garantirne la conformità. Si tratta, per lo più, di azioni conseguenti al riscontro di non conformità; pertanto il Capitolo 3a comprende le stesse aree di interesse dei capitoli precedenti; Interventi per il miglioramento del sistema dei controlli: relativo alle azioni tese a garantire l’efficace funzionamento del controllo ufficiale. Sono presenti anche argomenti trasversali, quali la Formazione e le attività istituzionali svolte dai Laboratori Nazionali di Riferimento.

Il capitolo sulle verifiche illustra i risultati dei sistemi di verifica atti a garantire la qualità, l’imparzialità, la coerenza e l’efficacia dei controlli ufficiali. I sistemi di verifica adottati in Italia sono:
– Audit sulle autorità competenti e sugli organismi di controllo;
– Monitoraggio dei livelli di assistenza (LEA) in sanità veterinaria e sicurezza degli alimenti;
I prinipali elementi utili per la valutazione sono riuniti e distinti in tre sottocapitoli:
– Obiettivi PNI 2015/2018: fornisce un quadro d’insieme di tutte le attività ricadenti nelle quattro filiere scelte per gli obiettivi strategici del PNI 2015-2018: olio d’oliva, latte e derivati, molluschi bivalvi, miele ed altri prodotti dell’alveare;
– Analisi Critica e Conclusioni: illustra l’autovalutazione effettuata da ciascuna amministrazione relativamente alle attività descritte nei capitoli precedenti
– Integrazioni e Valutazione: comprende le sezioni “Ulteriori elementi di analisi” e “Valutazione”. In particolare:

C’è poi un capitolo che desrcive ulteriori elementi di valutazione tra cui il sistema di allerta rapido per alimenti e mangimi (RASFF); l’ambiente; i Corpi di polizia: Capitanerie di Porto, CC Politiche Agricole e Alimentari, CC Tutela della Salute, Corpo Forestale dello Stato, Guardia di Finanza; il  flusso EFSA per le zoonosi.

Infine è pubblicato il documento di valutazione complessiva e analisi critica dei dati in funzione della sicurezza degli alimenti, predisposto dall’Istituto Superiore di Sanità sulla base di tutti gli elementi illustrati nella relazione.

La valutazione è stata organizzata e condotta dal  Comitato LEA, ed è quindi strutturata per i suoi obiettivi e in particolare per l’erogazione del 3% del Fsn alle 16 Regioni sotto verifica se hanno raggiunto l’ adempienza in tutti gli adempimenti verificati. In ogni caso, parallelamente, già dal 2012 la verifica è stata estesa, limitatamente agli aspetti alimentari e veterinari,  a tutte le Regioni e Provincie Autonome.
Nel 2015 sono risultate adempienti per AAJ 19 Regioni, l’80,95% del totale tenendo conto anche dell’evidenza del superamento, in tempi successivi a quelli dell’anno di verifica, di alcune insufficienze rilevate in corso di istruttoria. Sono state “bocciate” in sostanza solo Sicilia e Sardegna.

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