Ricerca innovazione

Le cellule del bimbo vivono nel cervello della mamma

Mother smile to her child, isolated over white

La placenta è il fulcro della connessione madre-bambino ed è tramite essa che la madre fornisce al piccolo nutrimento e ossigeno, instaurando da un punto di vista psicologico un indissolubile legame. Oggi però sappiamo, grazie a recenti ricerche, che questo legame è ancora più profondo e radicato in quanto sono state rilevate cellule del bambino nel cervello della madre. Lo studio, pubblicato su PLoS One, descrive per la prima volta un fenomeno di Microchimerismo nel cervello umano, frequente invece in altri tessuti come il sangue. Il Microchimerismo è la presenza in un individuo di cellule geneticamente distinte da quelle dell’individuo ospite. È stato scoperto attraverso il rilevamento di cellule portatrici del cromosoma Y nel sangue di alcune donne che avevano portato avanti una gravidanza: si pensa che questo scambio avvenga attraverso la placenta e, anche se non è chiaro il loro effetto sulla salute, permangono nel corpo della donna per circa 38 anni. I risultati dello studio in cui sono stati esaminati campioni di cervello di 59 donne decedute in un’età compresa tra i 32 e i 101 anni mostrano che le cellule fetali riescono ad attraversare la barriera ematoencefalica visto che nel 63% del campione vi era la presenza di DNA fetale maschilePrima di questo studio, non era noto se negli esseri umani queste cellule fossero in grado di attraversare la barriera ematoencefalica. Come detto in precedenza non si sa quali siano i vantaggi di questo processo sulla saluteAlcuni studi precedenti hanno indicato un possibile aumento del rischio di sviluppare alcuni tipi di cancro, come il cancro al colon, ma si è anche osservato che le cellule fetali offrirebbero una protezione verso altri tipi di tumori come quello al seno. I ricercatori hanno anche constatato che le cellule fetali sono meno comuni nei cervelli delle donne colpite da Alzheimer: fra le donne prese in esame nella ricerca, 25 non avevano malattie neurologiche mentre 33 erano affette da Alzheimer; in quest’ultime è stata trovata una prevalenza più bassa di microchimerismo maschileIl dato non è così lineare perché ricerche precedenti hanno evidenziato che le donne che avevano avuto più gravidanze avevano una maggiore possibilità di ammalarsi di Alzheimer rispetto alle donne senza figli. È chiaro quindi, come dichiarato dagli stessi autori dello studio, che il significato biologico di ospitare DNA e cellule maschile nel cervello femminile non è chiaro e richiede ulteriori indagini.

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