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Parkinson, quando la telemedicina fa bene alla salute

PNRR e investimenti in Telemedicina
Telemedicina

Si chiama ‘TelePark’ il nuovo progetto pilota che coinvolgerà con un trattamento riabilitativo di telemedicina 30 malati di Parkinson allo stadio iniziale tra i 40 e gli 80 anni. L’idea viene dalla Fondazione Salvatore Maugeri di Novara e prevede un allenamento specifico e personalizzato che i pazienti dovranno eseguire giornalmente a casa propria.

Si tratta di una serie di esercizi che i pazienti dovranno effettuare due giorni alla settimana, monitorati a distanza da fisioterapista, infermieri e medici e collegati con questi tramite videoconferenza dal proprio pc. I restanti tre giorni della settimana saranno invece dedicati all’esercizio aerobico con 30 minuti di cyclette (tutte con accesso facilitato e consegnate a domicilio). I pazienti saranno tutti dotati di sensori applicati al braccio, in grado di fornire informazioni utili allo staff medico: dispendio energetico, numero di passi effettuati, durata del sonno, tempo di riposo.

Ai pazienti telemonitorati, invece, verrà fornito un monotraccia elettrocardiografico portatile e in caso di problemi cardiaci dovranno trasmettere il proprio elettrocardiogramma (tramite linea telefonica). “Nel paziente parkinsoniano, spiega il direttore della Unità Operativa di Neurologia Riabilitativa Fabrizio Pisano, oltre ad un idoneo trattamento farmacologico personalizzato alle esigenze cliniche, risulta di fondamentale importanza un adeguato trattamento riabilitativo che, attraverso l’esercizio fisico specifico per tale patologia e l’attività aerobica, influenza positivamente la qualità di vita del malato e le sue capacità funzionali”.

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