Prevenzione

Oms, Italia bocciata su prevenzione ictus e attacchi cuore

Oms, Italia bocciata su prevenzione ictus e attacchi cuore

Nel mondo le malattie non trasmissibili fanno 15 milioni di morti all’anno. Sulle politiche per limitarle il nostro Paese è un po’ indietro. Molti degli obiettivi indicati dall’Organizzazione Mondiale della Salute sono stati raggiunti solo a metà. A fare il quadro della situazione è il ‘progress monitor’ per il 2017, appena pubblicato dall’OMS . Il documento raccoglie i dati di 194 paesi su 19 indicatori. Si va dalle politiche contro il fumo alla promozione degli stili di vita corretti. “I governi – si legge – devono aumentare gli sforzi per controllare le malattie non trasmissibili e raggiungere gli obiettivi prefissati, tra cui c’è la prevenzione della morte prematura di milioni di persone. Sono stati fatti passi limitati nella lotta contro queste patologie, soprattutto per quelle cardiovascolari e quelle respiratorie croniche, che sono i peggiori killer del mondo responsabili della morte di 15 milioni di persone tra 30 e 70 anni ogni anno”. Malattie cardiache, ictus, cancro, diabete e malattie polmonari croniche: sono responsabili di quasi il 70% di tutte le morti in tutto il mondo e sono classificate dall’Oms come malattie non trasmissibili (NCD). Quasi tre quarti di tutti i morti NCD e l’82% dei 16 milioni di persone che sono morti prematuramente o prima di raggiungere i 70 anni per queste cause, si verificano nei paesi a basso e medio reddito. L’aumento è dovuto a quattro principali fattori di rischio: l’uso del tabacco, l’inattività fisica, l’uso nocivo dell’alcol e delle diete insalubri.

Per quanto riguarda l’Italia, il documento ha censito 573mila morti l’anno a causa di malattie non trasmissibili, con un 9% di rischio di morte prematura. Fra i vari indicatori quello con il giudizio peggiore, ‘non raggiunto’, riguarda le terapie e il counseling per la prevenzione di ictus e attacchi cardiaci. ‘Parzialmente raggiunti’ invece gli obiettivi sul bando della pubblicità e sulle politiche ‘smoke-free’ per il fumo, sulla diminuzione della disponibilità, sull’aumento delle tasse e sulle restrizioni per la pubblicità per l’alcol e sulle restrizioni alla promozione dei sostituti del latte materno. Risultano completati a metà anche gli obiettivi sulle linee guida per cancro, diabete e malattie cardiovascolari. Insomma, c’è ancora tanto da fare e nonostante il cibo italiano sia apprezzato in tutto il mondo e associato nell’immaginario comune al benessere, l‘Italia tentenna su diete e attività fisica. Mostra una falla sulla prevenzione degli attacchi cardiaci e ictus.

 

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