Prevenzione

In Campania si vive meno che nelle altre regioni

Nell'immagine si vede un paziente in un letto d'ospedale
Una regione in cattiva salute

La Campania non è una regione in salute. Sono infatti circa 900mila gli over70 in regione che vivono mediamente un anno e mezzo in meno rispetto alla media degli italiani e spesso sono affetti da malattie croniche  molto più di quanto non lo siano gli over70 di altre regioni. Nel resto d’Italia, per esempio, gli over 70 con malattie cardiovascolari sono il 35% mentre a Napoli e dintorni si supera il 40%. La quota di diabetici arriva al 20% contro il 14% delle altre regioni. Napoli è la città italiana dove è più alta la percentuale di anziani che soffrono di tre o più malattie (57%) o che sono stati ricoverati nel corso dell’ultimo anno (32%). Per cercare di invertire questa preoccupante tendenza parte domani (21 luglio) la campagna “VigilaSalute” che intende sensibilizzare i pazienti affetti da patologie molto frequenti nella terza età come ipertensione, ictus e diabete.

Sono infatti circa 900mila gli over70 nella regione che vivono mediamente un anno e mezzo in meno della media degli italiani e sono gravati da un carico molto maggiore di malattie croniche.  Nel resto d’Italia, per esempio, gli over 70 con malattie cardiovascolari sono il 35% mentre a Napoli e dintorni si supera il 40%. La quota di diabetici arriva al 20% contro il 14% delle altre Regioni. Inoltre, Napoli è la città italiana dove è più elevata la percentuale di anziani che soffrono di tre o più malattie (57%) o che sono stati ricoverati nel corso dell’ultimo anno (32%).

Opuscoli in farmacia

VigilaSalute
VigilaSalute

I contenuti della campagna sono illustrati negli oltre 250mial opuscoli informativi curati dal professor Giuseppe Paolisso (rettore della Sun e direttore della VI divisione di Medicina Interna e Malattie Nutrizionali e dell’Invecchiamento – AOU Seconda Università degli Studi di Napoli) che saranno distribuiti in tutte le farmacie della Campania.

«La gravità delle reazioni avverse dipende da una serie di fattori di rischio che cambiano a seconda del paziente e del farmaco – spiega Paolisso -.  Il primo è sicuramente il fattore genetico, dal momento che la velocità con cui il nostro organismo è in grado di produrre o smaltire determinate sostanze chimiche, varia da individuo ad individuo. A questo si aggiunge il fattore età, poiché le reazioni variano nei soggetti adulti e negli anziani, ma anche nei neonati e nei prematuri. Importantissimo, nei pazienti anziani soprattutto, è il fattore interazione tra farmaci: gli effetti di un farmaco possono variare in presenza di un altro farmaco. Uno dei farmaci può perdere efficacia oppure possono insorgere effetti collaterali. Più farmaci si assumono, più aumenta il rischio di insorgenza di reazioni avverse. Ecco perché -continua – diventa fondamentale la comunicazione tra paziente e medico. Il paziente deve segnalare tutte le reazioni anomale del suo organismo alla terapia, così da poter dare al medico importanti elementi che lo aiutino a rimodularla. Questo comporta un nuovo approccio da parte del paziente, che non sarà piu’ passivo ma attivo, partecipe e sempre piu’ consapevole». La campagna è stata realizzata dal dipartimento di Scienze Mediche Chirurgiche, Neurologiche Metaboliche e dell’Invecchiamento – dipartimento di Geriatria della Seconda Università di Napoli (SUN) – ed è finanziata dalla Regione Campania – Assessorato alla Sanità – Settore Farmaceutico. Per ulteriori approfondimenti e informazioni clicca qui

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