Psicologia

Violenza di genere. Studio traccia profilo dell’autore dei reati contro le donne

Gender gap: 2020 anno cruciale per diritti delle donne e salute

Uno studio ha tracciato il profilo dell’imputato per reati di violenza di genere: è italiano, ha 42 anni, disoccupato e alcolista. Si tratta di reati come maltrattamenti contro familiari o conviventi, stalking e violenza sessuale. I dati provengono dai Tribunali di Milano (sezioni nona e quinta), Como e Pavia. Nel 40% dei procedimenti l’imputato viene  assolto/prosciolto. La ricerca è stata realizzata nell’ambito di un progetto che ha visto in campo Regione Lombardia, l’Ordine degli avvocati milanesi e il Tribunale di Milano, questi ultimi rappresentati dall’avvocato Silvia Belloni e dal magistrato Fabio Roia. Sono stati presi in considerazione 120 procedimenti a partire da gennaio e fino al 31 luglio 2017. La relazione tra imputati e parti offese è di conviventi (61%), separati/divorziati (27%) e partner (12%).

Netto il ‘primato’ degli italiani con il 59%. Dall’Europa orientale proviene il 12% degli imputati, il 10% dal Nord Africa, l’8% dall’Asia e dall’America Latina. Il dato sulla condizione lavorativa vede la prevalenza di disoccupati (31%) e operai (25%). Seguono impiegati (11%), artigiani/commercianti (5%), dirigenti/professionisti (3%). Tra le caratteristiche dell’imputato tracciate da questa indagine figura quella della dipendenza da alcol e droghe (40%).

Nella maggior parte dei casi, i presunti autori dei reati hanno precedenti penali, il 14% sulla stessa vittima,  il 28% per reati contro la persona. Stupisce l’elevatissima soglia di ‘sopportazione’ della donna, infatti, i maltrattamenti durano 5 anni nel 31% dei casi.  Dall’altra parte è il ricorso ai centri anti – violenza, solo nel 25% dei casi. Le parti offese preferiscono rivolgersi alle forze dell’ordine (60%) e agli ospedali (58%) e poi in maggioranza non si costituiscono parti civili (solo il 42% lo fa).

Il dato dei proscioglimenti e delle assoluzioni sfiora il 40%. È colpevol il 63% degli imputati per violenza sessuale, il 61,5% per stalking e il 62% per maltrattamenti. Per quanto riguarda i maltrattamenti, le assoluzioni sono motivate da mancanza del dolo (14%) mancanza di abitualità (22%), mancanza di riscontri esterni (11%), assenza di credibilità della parte offesa (10%), ritrattazione (7%). Per quanto riguarda la media delle pene è di 1 anno e tre mesi per lo stalking, 6 anni e otto mesi per la violenza sessuale, 2 anni e sei mesi per i maltrattamenti.

 

 

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