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Traumi nei primi anni di vita favorirebbero depressione in età adulta

Sonno, una bimba che dorme

Traumi o eventi stressanti vissuti nei primi anni di vita, potrebbero influenzare le caratteristiche genetiche individuali e favorire la comparsa della depressione. È quanto emerge da uno studio pubblicato su Molecular Psychiatry, la rivista del gruppo Nature. Lo studio ha coinvolto anche ricercatori italiani, tra cui la prima firmataria della ricerca, la Dott. ssa Annamaria Cattaneo dell’Istituto di ricovero e cura a carattere Scientifico – Irccs Fatebenefratelli S. Giovanni di Dio di Brescia.

Il team di scienziati ha identificato un gruppo di geni che può predisporre allo sviluppo della malattia. La depressione, dunque, necessita comunque di fattori ambientali per manifestarsi. Lo studio vuole sottolineare come sia importante comprendere i meccanismi mediante i quali una predisposizione genetica (intesa sia come predisposizione al rischio o alla resilienza/protezione) possa interagire con eventi ambientali avversi, ed esercitare un effetto a lungo termine che viene poi smascherato in età adulta, con la manifestazione della malattia. Questo – spiegano i ricercatori – contribuisce non solo ad una migliore comprensione di come i geni interagiscano con l’ambiente esterno, ma porterà anche all’identificazione di soggetti più a rischio, e anche di nuovi bersagli utili per lo sviluppo di nuovi farmaci, che se somministrati in via preventiva, potrebbero essere utili per minimizzare il rischio di sviluppare questa patologia.

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