Stili di vita

Condividere foto e informazioni di bambini. Le regole dei pediatri Usa

Condividere foto e informazioni di bambini. Le regole dei pediatri Usa

Hanno poche ore di vita, ma potrebbero già essere online inconsapevolmente. Il 92% dei bambini di due anni di età negli Usa è già sui social network e il fenomeno dello ‘sharenting‘, termine che indica l’abitudine di mamma e papà di condividere con amici e parenti (talvolta anche con sconosciuti) informazioni online sui loro bimbi, è in crescita. Per mettere in guardia i genitori dai pericoli del web e per tutelare il diritto alla privacy dei più piccoli che potrebbero non essere d’accordo, se solo fossero in grado di potersi esprimere, ecco che arrivano sette indicazioni da uno studio presentato a San Francisco, alla conferenza annuale dell’American Academy of Pediatrics, che riunisce i pediatri americani.

Prima di tutto secondo gli esperti, guidati da Bahareh Keith e Stacey Steinberg, una pediatra e una professoressa di legge dell’Università della Florida, bisogna familiarizzare con le policies, le regole,relative alla privacy dei vari siti in cui si vogliono condividere foto o informazioni, poi meglio creare un alert che invia una notifica ogni volta che il nome del proprio bimbo appare in un risultato di un motore di ricerca, ed è inoltre fondamentale non condividere pubblicamente informazioni relative ad esempio al comportamento del bambino, alle abitudini e altre informazioni personali. Altra regola fondamentale è quella di essere molto cauti nell’inserire la localizzazione quando si ‘posta’ la foto del piccolo e dargli il ‘potere di veto‘ su immagini, informazioni e tutto ciò che lo riguarda. Infine, non postare immagini che lo mostrino in qualsiasi stato di nudità e prendere sempre in considerazione l’effetto che la condivisione può avere sul benessere attuale e futuro del bambino. Insomma, ci vuole un attimo per condividere una foto del proprio figlio sul web, ma le conseguenze di un uso sbagliato da parte di terzi possono durare a lungo, anche per sempre. Allora meglio evitare condivisioni pubbliche (cioè visibili a chiunque) e porsi delle regole di prevenzione.

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