Prevenzione

CSS: no alla vendita Cannabis light. Non esclusa pericolosità

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Il Consiglio superiore di Sanità (Css) dice no alla Cannabis Light. In un parere richiesto dal Ministero della Salute sul tema, in riferimento ai “prodotti contenenti o costituiti da infiorescenze di canapa” ha affermato che non può essere esclusa la pericolosità. La ‘cannabis light’ è venduta nei cosiddetti ‘canapa shop‘ diffusi in tutta Italia.

Sono circa 90mila gli studenti italiani che riferiscono di consumare pressoché quotidianamente cannabis e quasi 150mila sembrano farne un uso problematico. La marijuana light è stata resa legale nel nostro Paese dalla legge 242/2016 sulla coltivazione e la filiera della canapa. La normativa ha creato un “cuscinetto” di esenzioni di responsabilità per l’agricoltore, nel caso in cui i risultati a un controllo rivelino una quantità di Thc superiore a 0,2%, ma inferiore a 0,6%. “Non è un prodotto medicinale, da combustione o alimentare e non si vende ai minori”.

Oggi il Consiglio raccomanda però di non consentire la libera vendita. Al momento si possono trovare i prodotti contenenti o costituiti da infiorescenze di canapa nei negozi, ma come un prodotto da collezione, non destinato al consumo. Il Css ora mette in guardia e “raccomanda che siano attivate nell’interesse della salute individuale e pubblica misure atte a non consentire la libera vendita”.

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