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Bioeconomia: meno energia da fonti fossili e più sviluppo sostenibile

Bioeconomia: meno energia da fonti fossili e più sviluppo sostenibile

La bioeconomia è un’alternativa all’economia basata sulle fonti fossili. Invece di utilizzare risorse come petrolio e carbone, si basa sulla produzione di risorse biologiche rinnovabili e la conversione di queste sostanze, dei loro residui, e sottoprodotti in prodotti a valore aggiunto, quali componenti di base dei processi chimici per la produzione di biomateriali, bioplastiche, biochemicals.

“In Europa, sottolinea Luigi Pari, primo ricercatore del CREA e responsabile scientifico del progetto Panacea, nonostante considerevoli investimenti in ricerca e sviluppo, le colture NFC destinate alla produzione di prodotti bio-based e bioenergia, non sono ampiamente diffuse, principalmente a causa della mancanza di filiere di approvvigionamento e di un’adeguata politica di incentivi economici. Pertanto, la crescente domanda di materie prime da parte delle industrie bio-based, rende necessaria un’efficace diffusione delle NFC nell’agricoltura europea”.

Il progetto Panacea 

Il CREA Ingegneria e Trasformazioni Agroalimentari è il rappresentante italiano con l’Università di Bologna del progetto PANACEA, un Network Tematico, finanziato dal programa Horizon 2020 della Ue, che ha l’obiettivo di accrescere il contributo delle Colture Non-food (cioè quello non ad uso alimentare) alla Strategia europea per la bioeconomia, riducendo la dipendenza energetica dalle fonti fossili. Coordinato dal Centro di Ricerca greco CRES –  Centre for Renewable Energy Sources and Saving, il Network PANACEA è composto da 18 partner provenienti da 10 Paesi europei.

Quanto vale la bioeconomia 

La bioeconomia è vista come un possibile motore di sviluppo economico dell’Unione europea, infatti la quota di mercato dei prodotti a base biologica nell’UE28 è in crescita. Nel 2010 l’industria chimica europea ha utilizzato circa l’8-10% di materiali rinnovabili per produrre sostanze chimiche e polimeri, mentre si stima che nel 2030 fino al 30% dei materiali a base di olio minerale saranno sostituiti da alternative biologiche.

Il mercato UE delle bio-plastiche è passato dai circa 485 milioni di € nel 2013, fino a 1,4 miliardi nel 2020 (+55%). Il mercato dei bio-lubrificanti raggiungerà 640 milioni di euro nel 2020 (con uno sviluppo del 56%), mentre il mercato dei tensioattivi bio-based dovrebbe aumentare fino a circa 1,3 miliardi di € nel 2030, (con un incremento del 91%). La transizione verso un’economia bio-based ha un grande potenziale in termini di crescita economica, sviluppo rurale e riduzione della dipendenza dalle fonti fossili, ma deve affrontare molte sfide. Il Network PANACEA nasce per promuovere l’incontro tra ricerca, industria e agricoltura, con l’obiettivo di diffondere le conoscenze e i risultati di ricerca e innovazione sulle più promettenti colture non-food lungo l’intera catena del valore (coltivazione, trasformazione, utilizzo).

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