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Organi e tessuti: come avviene la donazione?

Oltre 670mila persone nel mondo vivono grazie ad un trapianto di rene, 149mila di fegato, 73mila di cuore e 30mila di pancreas. Ma come e da chi viene gestito il processo dalla donazione al trapianto? In occasione della settimana di sensibilizzazione per la donazione di organi e tessuti, al Policlinico Umberto I di Roma si è tenuta una giornata informativa curata dal Coordinamento Aziendale Donazione Organi e Tessuti.

A dicembre 2018 è stata registrata una riduzione per la terza volta consecutiva del numero di pazienti in lista di attesa per il trapianto di organi, tuttavia “c’è ancora molto da fare” spiegano gli organizzatori sia per combattere la disinformazione, sia per informare sull’importanza di manifestare per tempo la propria volontà, sia per ridurre ulteriormente le liste di attesa.

In Italia – precisa il Centro Nazionale Trapianti – tutte le donazioni sono effettuate in strutture accreditate e sotto il controllo dei Centri di coordinamento regionali e nazionali, seguendo specifici protocolli che prevedono il coinvolgimento di molti specialisti in ciascun processo. “Tutti possono essere donatori di organi e, o solo, di tessuti – spiega Prof. Gustavo Spadetta, Responsabile Coordinamento Aziendale Donazione Organi e Tessuti – quindi tutti possono iscriversi nel Registro dei donatori”:

Non c’è un limite di età. “Persone anziane, ad esempio, possono avere degli organi potenzialmente molto utili ad altre persone. Abbiamo fatto proprio in questa azienda, qualche anno, fa una donazione da una donna di 93 anni che ha salvato la vita di una ragazza di Milano di 25 anni”

Non ci sono malattie importanti che impediscono la donazione. Tutte le Religioni sono favorevoli al prelievo di organi in quanto lo considerano un atto di grande solidarietà umana. Gli organi possono essere donati solo quando sia stata accertata la morte cerebrale del donatore, stato definitivo e irreversibile (Legge 29 dicembre 1993, n.578; Decreto 11 marzo 2008). In Italia è possibile la donazione anche da donatore vivente del rene e di parti del fegato.

La legge n. 91 del 1° aprile 1999 garantisce che la volontà degli individui in merito alla donazione degli organi sia rispettata, “è quindi importante che ogni persona esprima in vita il proprio orientamento, perché in mancanza di una dichiarazione scritta questa domanda sarà fatta ai propri cari. Se non li vogliamo lasciare in una situazione di difficoltà, è bene deciderlo prima e comunicarlo”.

Oggi l‘aula del Senato ha, inoltre, approvato all’unanimità (220 sì) il ddl sulla donazione del corpo post mortem. Nella votazione finale c’è stato un solo astenuto. Il provvedimento passa ora all’esame della Camera. Si tratta di 9 articoli, a partire dal primo, che chiarisce che le norme riguardano l’utilizzo a fini di studio e di ricerca scientifica del corpo umano e dei tessuti di persone delle quali sia stata accertata la morte nelle forme di legge e che abbiano espresso in vita il loro consenso.

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