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Via al nido aziendale, il Cardarelli fa scuola

Anna Iervolino, inaugura il nido aziendale
Anna Iervolino, inaugura il nido aziendale

Pronti via. Il Cardarelli inaugura il suo asilo nido aziendale e risolve un problema non da poco a tante mamme e papà medico che sino ad oggi si dovevano barcamenare tra il privato e i nonni per capire a chi lasciare il piccolo di casa. Ora la musica è cambiata: il nido del Cardarelli è uno spazio pensato e realizzato per rendere più semplice la vita dei dipendenti dell’ospedale, ma che presto potrà servire anche come “baby parking” per i genitori che devono recarsi in visita dai degenti e che non sanno come fare con i piccoli di casa ai quali non è consentito l’accesso ai reparti. «Abbiamo voluto aprire prima dell’estate perché ritengo che sia proprio questo uno dei momenti più complessi da gestire per una mamma e un papà che lavorano», ha detto il commissario straordinario Anna Iervolino che sta dimostrando di avere tutte le carte in regola per ambire alla nomina di direttore generale.

A MISURA DI BIMBO

Importante tassello di una sanità sempre più votata all’eccellenza, l’asilo nido del Cardarelli è stato concepito per essere a misura di bimbo. Ingegneri e tecnici hanno previsto un contesto sociale ampio e condizioni igienico-sanitarie di assoluta garanzia, insomma una struttura sicura e salubre. L’organizzazione degli spazi nasce dall’esigenza di accogliere un numero di ospiti con frequentazione fissa e per questo è stata prevista a pieno regime l’accoglienza di 8 bambini piccoli o lattanti e 16 più grandi (divezzi o semi divezzi). Una distinzione che potrà cambiare nel tempo a seconda delle esigenze, per questo è stata prevista la possibilità di movimentare le pareti divisorie (pareti mobili) e gli arredi dello spazio polifunzionale di gioco e mensa, in modo da poter modulare l’area a seconda delle necessità. Le pareti mobili possono essere totalmente rimosse, proponendo così anche una terza ipotesi di utilizzo dello spazio di gioco, costituita da un’unica grande sala, attrezzata in modo da potere essere utilizzata come ludoteca. I bambini accedono al “micro-nido” accompagnati dai genitori o dai tutori. Poi, assieme, si cammina verso la camera calda per arrivare all’area del distacco. Il piccolo prosegue accolto dall’educatore, mentre la mamma o il papà si fermano nell’area di accoglienza con pareti vetrate. I genitori possono anche entrare nella zona delle attività e fermarsi in appositi spazi previsti per i tutori. In questo modo, il distacco e molto più dolce e l’educatore può avvantaggiarsi della presenza del genitore durante le prime fasi.

UNA SANITA’ MIGLIORE

«Avere una sanità migliore – prosegue Iervolino – significa anche garantire ai nostri dipendenti migliori condizioni di vita. Da donna so bene quali sacrifici siano richiesti ad una mamma che lavora, e sono felice che adesso molte delle nostre mamme possano dedicarsi ai pazienti con la serenità di sapere che i propri figli sono ad un passo di distanza, in un asilo nido che garantisce loro la massima sicurezza. Il presidente Vincenzo De Luca ci ha spronato molto anche su questo obiettivo e siamo particolarmente felici di aver attivato la struttura in tempi rapidissimi». Tutto questo nel solo interesse di offrire un servizio in più alle famiglie dei cardarelliani, ogni giorno in prima linea per garantire salute. All’open day di oggi ha preso parte anche l’assessore regionale Chiara Marcviani: «Una bella festa vedere i bambini prendere possesso di questa struttura all’avanguardia. Si tratta di dare un’opportunità importante per le famiglie di quanti lavorano al Cardarelli, per riuscire a conciliare meglio vita familiare e vita lavorativa. Il Caradrelli è una nostra eccellenza e la punta di diamante in questo percorso che abbiamo dedicato alle strutture sanitarie, ma ce ne sono tante altre che porteranno avanti questo percorso. Abbiamo stanziato altri 150mila euro e con una delibera di una decina di giorni fa altri 5milioni di euro per i nidi aziendali. Vorremmo che la buona prassi dei nidi diventasse un’opportunità importante per a nostra regione».

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