Alimentazione

Le proteine della soia alleate contro il colesterolo

ASMD Niemann Pick, una ricercatrice a lavoro
Niemann Pick

Per alcuni a causa di un’alimentazione disordinata, per altri invece a causa di fattori genetici: qualunque sia la causa, il colesterolo è un problema che assilla milioni persone in Italia ed è anche un grave rischio per la salute. Ecco perché suona veramente come una buona notizia una recente scoperta fatta in Canada: le proteine della soia sono utili per abbassare il colesterolo e, quindi, ridurre il rischio cuore. Ad arrivare a questa conclusione è in particolare una vastissima meta-analisi di 47 trial clinici condotti sull’argomento, pubblicata sul Journal of the American Heart Association e diretta da esperti dell’Università di Toronto proprio mentre la Food and Drug Administration statunitense sta decidendo se attribuire a questi prodotti il “riconoscimento” di sostanze salutari e cardioprotettive.

MIX PER LA SALUTE

In tutte le sperimentazioni osservate in questa maxi-revisione, il consumo di proteine della soia si associa a riduzione sia de totale sia di quello cattivo. È importante notare che per quanto la riduzione del colesterolo conferita dalla soia sia inferiore al 5%, se ad essa si aggiunge il consumo di altri cibi di origine vegetale noti per ridurre il colesterolo (da frutta secca a fibre e altre proteine vegetali) si ottiene un effetto complessivo notevole, una riduzione dei fattori di rischio cardiovascolare del 30%.

COS’È IL COLESTEROLO

E’ un grasso presente nel sangue che viene in gran parte prodotto dall’organismo, mentre in minima parte viene introdotto con la dieta. Mentre, in quantità fisiologiche, il colesterolo è coinvolto in diversi processi fondamentali per il funzionamento dell’organismo, quando è presente in quantità eccessiva costituisce uno dei fattori di rischio maggiori per le malattie cardiache. Il colesterolo in eccesso, infatti, tende a depositarsi sulle pareti delle arterie, provocando la formazione di lesioni che le ispessiscono e le irrigidiscono. Questo processo, chiamato aterosclerosi, può portare nel tempo alla formazione di placche vere e proprie, che ostacolano – o bloccano del tutto – il flusso sanguigno, con conseguenti rischi a carico del sistema cardiovascolare.

BUONO O CATTIVO

Il colesterolo presente nel sangue viene trasportato all’interno di strutture molecolari chiamate lipoproteine. Si riconoscono almeno due tipi principali di lipoproteine: le lipoproteine a bassa densità o LDL (Low Density Lipoprotein, da cui deriva la sigla), conosciute anche come colesterolo “cattivo”, perché trasportano l’eccesso di colesterolo dal fegato alle arterie e lo rilasciano nei vasi con conseguente aterosclerosi; le lipoproteine ad alta densità o HDL (High Density Lipoprotein), conosciute a loro volta come colesterolo “buono”, perché favoriscono la rimozione del colesterolo dal sangue e la sua eliminazione attraverso i sali biliari, proteggendo di fatto il cuore e i vasi. Il colesterolo totale che si misura nel sangue è a grandi linee la somma di LDL + HDL.

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