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4 giovani su 5 fanno poca attività. Italiani tra i peggiori al mondo

social: tre ragazzi con lo smartphone seduti su un muretto

I giovani italiani non si muovono abbastanza. Lo confermano i dati allarmanti pubblicati sulla rivista The Lancet Child & Adolescent Health. Ma il problema riguarda gli adolescenti di tutto il mondo. La tendenza, secondo gli esperti, rappresenta un rischio grave per la salute, presente e futura. La poca attività, anche se non si è del tutto sedentari, è il quarto principale fattore di rischio per morte in età precoce. Poco movimento si associa a tantissime malattie, oltre a sovrappeso e obesità. Inoltre sempre più studi dimostrano un’associazione tra inattività fisica e ridotte capacità mentali e rendimento scolastico inferiore.

Poca attività. I dati

Lo studio ha coinvolto 1,6 milioni di ragazzi nel mondo: oltre 4 teenager su 5 (l’81% di quelli di 11-17 anni) non fanno abbastanza attività fisica (l’OMS raccomanda per questa fascia di età un’ora al giorno di attività da moderata a intensa). Gli adolescenti del nostro Paese sono tra i peggiori in classifica: quasi 9 su 10 (l’88,6%) non sono sufficientemente attivi.

I ragazzi italiani

Secondo i dati estrapolati dalla Guthold per il nostro paese, i giovani italiani si classificano terzultimi (al 23/imo posto) tra 25 paesi ricchi (paesi dell’Europa Occidentale, Australia, Nuova Zelanda, Israele, Canada, USA). I maschi sono addirittura penultimi in questa classifica a 25 (l’85,9% di loro è inattivo secondo i parametri OMS), mentre le femmine terzultime (il 91,5% di loro è inattivo). Anche a livello mondiale sono tra i più inattivi, classificandosi 137/imi sui 146 paesi considerati (131/imi i maschi e 136/ime le femmine). Peggio dell’Italia c’è solo Nuova Zelanda, Venezuela, Australia, Zambia, Timor Leste, Sudan, Cambogia, Filippine e Repubblica di Corea (ultima classificata con ben il 94,2% di giovani che si muovono troppo poco).

In Italia e nel mondo sono più inattive le femmine dei maschi e il divario di genere si è acuito dal 2001 al 2016 praticamente in tutti i paesi. Al contrario, tra i maschi l’inattività si è ridotta, anche se di poco (la percentuale dei giovani fisicamente poco attivi è scesa dall’80% del 2001 al 78% del 2016), nelle femmine non ci sono state variazioni. 

I paesi del mondo “più virtuosi”, con meno adolescenti poco attivi, sono il Bangladesh in cui il 66,1% dei teenager non svolge attività fisica a sufficienza; seguono la Slovacchia (71,5%), l’Irlanda (71,8%), gli Stati Uniti (72%). Tra i principali pericoli che alimentano la scarsa attività fisica dei ragazzi vi sono i dispositivi elettronici. Con la rivoluzione digitale le persone dormono meno, stanno più tempo seduti, fanno meno attività fisica e anche il gioco è diventato più statico.

Secondo gli autori è urgente pianificare strategie per spingere i giovani a una maggiore attività fisica. L’Assemblea Mondiale della Salute, organo legislativo Oms, ha fissato come obiettivo nel 2018 quello di ridurre entro il 2030 la prevalenza dei giovani poco attivi al 70% rispetto all’attuale 81%. Ma i numeri oggi sono ancora lontani.

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