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Sigarette e cannabis: record negativo dei giovani italiani

Cannabis. tavolo con cartina e sostanze

Il record negativo sul consumo di cannabis è dei giovani italiani, con percentuali tra le più alte in Europa. Il dato emerge dallo studio Espad (European School Survey Project on Alcohol and other Drugs), che ha coinvolto 35 Paesi europei e un totale di 96.043 studenti. Il 18 per cento degli studenti ha dichiarato di aver assunto una sostanza stupefacente almeno una volta, ma le percentuali tra i paesi coinvolti nell’indagine variano notevolmente, dal 6 per cento al 37 per cento. Dieci Paesi superano il 25 per cento, tra cui l’Italia, con il 28 per cento. La sostanza più diffusa in assoluto in Europa è la cannabis (il 16 per cento degli studenti intervistati riferisce di averla provata almeno una volta). Anche in Italia è lo stupefacente più utilizzato, con una percentuale ben più alta rispetto alla media europea (il 27 per cento contro il 16 per cento) e in netto aumento rispetto al 2011 (21 per cento). Dichiara di averla provata negli ultimi trenta giorni il 15 per cento degli adolescenti italiani, secondi solo ai coetanei francesi (17per cento). Ma non solo cannabis, i giovani italiani consumano anche più sigarette rispetto a tutti i loro coetanei in Europa. Lo evidenzia la sesta rilevazione dei dati Espad, condotta come sempre in Italia dall’Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche (Ifc-Cnr), e presentata di recente presso l’Agenzia europea per il monitoraggio del fenomeno droga (Emcdda). Se in Europa i dati sul fumo sono incoraggianti: la percentuale di fumatori quotidiani è diminuita dal 21 al 12 per cento e meno di un quarto (21 per cento) si dichiara ‘fumatore corrente’ (ovvero di aver fumato negli ultimi 30 giorni); i dati italiani segnano record negativi: il 37 per cento ha fumato nell’ultimo mese, con un consumo stabile nel tempo, a differenza degli altri paesi dove ha fatto registrare considerevoli diminuzioni. Gli studenti italiani rimangono al 21 per cento nel corso degli ultimi 20 anni: un livello piu’ elevato della media comunitaria.

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