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Coronavirus cinese, è caccia alle mascherine

polmonite batterica
Gli esperti raccomandano di non cedere alla psicosi e avvertono: se non usate correttamente si rivelano del tutto inutili. A Napoli si attendo i risultati dei tamponi effettuati all'ospedale Cotugno

Con l’avanzata del coronavirus cinese e il clamore mediatico l’effetto psicosi sta portando centinaia di migliaia di persone ad acquistare mascherine per il viso, ormai sold out in varie farmacie e introvabili anche sui principali siti di e-commerce. Una richiesta tanto insistente che alcune farmacie hanno esposto cartelli con la scritta “mascherine esaurite”. Ma da Federfarma rassicurano: saranno presto di nuovo disponibili e non si registra una carenza di scorte nei magazzini dei rifornitori. A richiederle, spiega la responsabile Comunicazione di Federfarma Roma Laura Cesaroni, «sono soprattutto persone in partenza e dirette in aeroporto, oltre ai turisti. E’ scattata una sorta di psicosi, come già accadde ai tempi della Sars, quando andarono esauriti in breve tempo gli igienizzanti per le mani». Ad ogni modo, rassicura la responsabile Federfarma, «le mascherine dovrebbero tornare disponibili a breve, già nelle prossime ore. Ogni farmacia, infatti, si rifornisce almeno da tre o quattro depositi diversi che effettuano le consegne due volte al giorno. Ed è impossibile che i magazzini abbiano già esaurito le scorte». Dunque, conclude Cesaroni, «credo che la carenza possa magari essersi verificata in alcune farmacie maggiormente prese d’assalto anche, magari, per la loro ubicazione più centrale o vicina agli aeroporti, ma le mascherine ci sono e ritorneranno a breve disponibili nelle farmacie». Inizialmente le richieste – spiegano nelle farmacie – hanno riguardato i modelli più sofisticati, in particolare quelle con un piccolo filtro, ma per la carenza di disponibilità la scelta è caduta anche sulle altre più semplici.

UTILI O INUTILI

Questa crescente richiesta di mascherine protettive legate alla diffusione del coronavirus non si sposa al meglio con una considerazione che ormai è palese, sulla loro utilità gli esperti si dividono. In molti sostengono che i modelli che coprono naso e bocca possano fermare la trasmissione del coronavirus. Altrettanti però sono gli studi  scientifici sull’efficacia delle mascherine nei quali si dimostra come i cittadini comuni, senza una preparazione specifica, non riescano ad usarle correttamente, compiendo errori che le rendono quasi del tutto inutili. Certamente indossare una mascherina può aiutare a prevenire la trasmissione mani-bocca: il virus si fa strada nell’organismo attraverso le mucose, e ognuno di noi si tocca la faccia in media 23 volte all’ora. Le maschere possono ridurre il rischio di contrarre l’infezione attraverso le particelle di saliva rilasciate ad ogni colpo di tosse, ma la protezione che offrono è solo parziale. La maggior parte delle maschere in vendita non è aderente sui lati e lascia spiragli scoperti.

CONTAGIO

Intanto, si attendono per la giornata di oggi (29 gennaio 2020) i risultati dei test effettuati su una coppia di sposini cinesi attualmente ricoverati in isolamento all’ospedale Cotugno di Napoli. Nella giornata di ieri a Palazzo Santa Lucia (Napoli) si è tenuta una riunione con tutti i direttori generali delle Asl e delle Aziende ospedaliere della Campania in stretto raccordo con il Ministero della Salute. Una riunione che è servita a fare il punto sulle misure messe in campo e i protocolli di sicurezza, ma anche a dare direttive chiare che possano evitare la psicosi.
«Per dare serenità ai nostri concittadini – si legge in una nota diffusa ieri sera –  si comunica che è stata costituita una task force coordinata dal Cotugno, che rimane l’ospedale di riferimento per casi rilevanti e non banali. In ogni Asl e negli ospedali sono attive strutture in grado di verificare le condizioni reali del paziente.
Si invita la popolazione a incrementare le vaccinazioni antinfluenzali soprattutto in questo periodo in cui si rischia di determinare un allarme ingiustificato con affluenza immotivata e inutile nei Pronto Soccorso.
Ogni informazione sarà canalizzata a livello regionale e si invitano i cittadini ad attenersi a queste sole informazioni, d’intesa e in stretta collaborazione con il Ministero della Salute».

 

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