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Coronavirus, ora il contagio anche in Italia

Coronavirus, contagi anche in Italia

Anche l’Italia deve fare i conti (come del resto era prevedibile) con il nuovo coronavirus cinese. Ad essere risultati positivi ai test è una coppia di turisti cinesi nel belpaese da circa dieci giorni. La stanza in cui marito e moglie alloggiavano a Roma è stata sigillata per consentire alla Asl di effettuare la decontaminazione e i due turisti sono stati ricoverati allo Spallanzani per la quarantena e le cure del caso.  Secondo quanto si è appreso i due, originari della provincia di Wuhan erano arrivati dieci giorni fa, il 23 gennaio a Milano. Dopo alcune tappe per l’Italia sono arrivati a Roma. Il 29 sera si sono sentiti male e, visti i sintomi che presentavano, sono stati presi in carico da personale del 118 e ricoverati allo Spallanzani. La coppia di turisti cinesi faceva parte di una comitiva che era arrivata in Italia per un tour. Il resto del gruppo oggi era diretto in pullman a Cassino per una gita ma, scattate le procedure di sorveglianza sanitaria, sono stati recuperati dalle forze dell’ordine e scortati fino allo Spallanzani.

COLERA E PESTE

Il nuovo virus, pur essendo classificato per il momento come di tipo B al pari di quelli della Sars, dell’Aids e della polio, viene gestito come se fosse di classe A, la stessa del colera e della peste.  A dirlo è stato il Ministro della Salute, Roberto Speranza, nell’informativa alla Camera sul coronavirus, durante la quale ha anche annunciato che «una nuova riunione del Comitato per le emergenze dell’Oms è prevista per oggi alle ore 13». Alle agenzie di stampa, il ministro ha anche ribadito che nonostante la situazione sia seria non bisogna cedere alla psicosi. l’Italia sta infatti gestendo l’emergenza con protocolli di sicurezza che non hanno eguali in Europa.

DOMANDE E RISPOSTE

Che cos’è un coronavirus?

I coronavirus sono una vasta famiglia di virus noti per causare malattie che vanno dal comune raffreddore a malattie più gravi come la sindrome respiratoria mediorientale (MERS) e la sindrome respiratoria acuta grave (SARS).

Gli uomini possono essere infettati da un nuovo coronavirus di origine animale?

Indagini dettagliate hanno scoperto che, in Cina nel 2002, SARS-CoV è stato trasmesso dagli zibetti agli uomini e, in Arabia Saudita nel 2012, MERS-CoV dai dromedari agli uomini. Numerosi coronavirus noti circolano in animali che non hanno ancora infettato esseri umani. Man mano che la sorveglianza migliora in tutto il mondo, è probabile che vengano identificati più coronavirus.

Esiste un vaccino per un nuovo coronavirus?

No, essendo una malattia nuova, ancora non esiste un vaccino e per realizzarne uno, i tempi possono essere anche relativamente lunghi.

Cosa posso fare per proteggermi?

Le raccomandazioni per ridurre l’esposizione e la trasmissione di una serie di malattie respiratorie comprendono il mantenimento dell’igiene delle mani (lavare spesso le mani con acqua e sapone o con soluzioni alcoliche) e delle vie respiratorie (starnutire o tossire in un fazzoletto o con il gomito flesso, gettare i fazzoletti utilizzati in un cestino chiuso immediatamente dopo l’uso e lavare le mani), pratiche alimentari sicure (evitare carne cruda o poco cotta, frutta o verdura non lavate e le bevande non imbottigliate) ed evitare il contatto ravvicinato, quando possibile, con chiunque mostri sintomi di malattie respiratorie come tosse e starnuti.

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