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Coronavirus: è il momento della responsabilità

Quello che sta accadendo in queste ore per l’emergenza Coronavirus  rimarrà certamente nei libri di storia: i blocchi di intere regioni e province di manzoniana memoria e poi dell’intero Paese ci portano ad una riflessione approfondita e critica.

La pandemia (perché ormai si va verso questa definizione) riporta all’attenzione – finalmente – la centralità della scienza rispetto all’orientamento e l’indirizzo delle istituzioni in campo sanitario. Il primo decreto (9 marzo)  firmato dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte su indicazione del comitato tecnico scientifico, già non lasciava spazio ad interpretazioni: non si entra e non si esce (se non per gravi e comprovati motivi di lavoro o famiglia) in Lombardia e 14 provincie di Veneto, Emilia Romagna e Piemonte. Oltre a Scuole e Università chiuse anche – giustamente – discoteche, palestre, piscine, sale giochi e musei. Infine, in serata, dopo un pomeriggio di consultazioni serrate e solo dopo aver informato il Presidente della Repubblica, il Premier  Conte prende la decisione più’ difficile: Tutta Italia è zona rossa, anzi, zona protetta. Le stesse misure applicate in un primo momento alla Lombardia ora riguarderanno tutti gli italiani ed allo stato attuale dureranno fino al 3 Aprile.

Unica assente? La comunicazione, o meglio una comunicazione realmente utile ed efficace per i cittadini. Ora si corre al riparo, lanciando appelli  attraverso personaggi noti, da Fiorello ad Emma Marrone, cercando di intercettare i meno recettivi  e forse i più irresponsabili: i giovani. Fino a ieri  sera, infatti, le piazze ed i locali erano ancora  gremite di giovani aitanti non curanti del pericolo. Si ferma lo sport tutto, si ferma finalmente anche l’intoccabile serie A, dopo che nei giorni scorsi  la Lega Calcio aveva irresponsabilmente snobbato la sacrosanta proposta di sospensione  da parte del Ministro dello Sport Spadafora.

Ora basta sottovalutazioni, basta improvvisati pareri dai social o di pseudo virologi della porta accanto. Tutti  devono seguire soltanto le indicazioni diffuse tramite la Protezione Civile. Senza se e senza ma, giovani ed anziani, i cittadini di Napoli come quelli di Milano.

E’ il momento della  responsabilità e della solidarietà , che passata “la nottata”, ci restituirà un Italia più forte e più unita.

 

 Marco Trabucco Aurilio

la memoria della pelle

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