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Mascherine, non sono tutte uguali

Alessandro Gasbarrini, un immagine dal tutorial sull'uso delle mascherine
Alessandro Gasbarrini, direttore della Chirurgia vertebrale a indirizzo oncologico e degenerativo dell'Istituto ortopedico Rizzoli di Bologna
I dispositivi di protezione individuale e il loro impiego, anche gli esperti non sempre sono concordi sulle informazioni che vengono diffuse. Sul web spopola il video tutorial di un chirurgo del Rizzoli di Bologna

Mascherine sì, mascherine no. Anche nel pieno della pandemia rappresentanti politici, istituzionali e a volte persino tecnici, sembrano non essere sempre d’accordo sull’impiego delle mascherine. Un esempio? In questi giorni hanno fatto  molto discutere le parole del capo della Protezione Civile Angelo Borrelli che ha dichiarato di non usare la mascherina, salvo poi precisare – come riportato dall’agenzia di stampa AdnKronos  – «rispetto le regole del distanziamento sociale. La mascherina è importante, se non si rispettano le distanze, per evitare l’infezione da virus». Cambi di passo e d’opinione che hanno creato una bella confusione nell’opinione pubblica, anche perché quello di Borrelli è solo uno dei tanti esempi di un’informazione a volte contrastante.

NEMICO SCONOSCIUTO

La verità è che questi cambi di direzione sono legati ad un fatto indiscutibile: il Covid-19 è un virus che non conosciamo, perché è apparso sul pianeta solo da pochi mesi. Probabilmente è questa la verità più difficile da ammettere, siamo inermi (o quasi) al cospetto di un nemico nuovo. Questo non significa che non ci siano studi e nuove terapie, ma in gran parte le nostre conoscenze sul Covid-19 si stanno formando ora. Possibilità di propagazione nell’aria, capacità di infettare anche i nostri animali domestici, sopravvivenza nell’ambiente, sono tutte informazioni che gli scienziati stanno acquisendo. Sulle quali non esistono prove definitive. Ospite a Che Tempo che Fà con Fabio Fazio, il virologo Roberto Burioni lo ha spiegato in maniera molto chiare: questo virus è nuovo, un virus che sino a poco tempo fa non conoscevamo.

TUTORIAL

Tornando quindi al punto di partenza, resta da capire se e quando le mascherine siano utili nella lotta al virus. E anche quali modelli, e come, si debbano indossare. Questa settimana sul web ha iniziato a diventare virale un video tutorial realizzato da Alessandro Gasbarrini, chirurgo dell’istituto ortopedico Rizzoli di Bologna, che in maniera semplice e diretta ha messo in riga le domande che tutti i non addetti ai lavori si pongono. Il medico propone una classificazione delle mascherine in tre categorie: altruiste, egoiste e intelligenti. Chiaramente si parla dell’utilizzo delle stesse da parte di cittadini e non del personale in servizio negli ospedali. Riepilogando, le mascherine altruiste sono quelle chirurgiche. [youtube]https://www.youtube.com/watch?v=Mpv83TbQ2PQ[/youtube] Il medico spiega che servono non tanto a proteggere se stessi, bensì gli altri. Questo perché sono utili a fermare le goccioline di saliva (che il virus usa per spostarsi) che con uno starnuto o un colpo di tosse si spargono nell’aria. Le mascherine egoiste sono invece quelle dotate di valvola e chiamate Ffp2. Perché egoiste? Perché proprio per quella valvola non consentono al virus di entrare, ma se si è già contagiati gli permettono di uscire e di contagiare altre persone nelle vicinanze. Infine, le mascherine Ffp3 senza valvola. Le mascherine intelligenti che non consentono al virus né di entrare, né di uscire. Il grosso problema è che intelligenti, egoiste o altruiste, le mascherine sono ormai introvabili ed è alto il rischio di comprare qualcosa che in realtà contro il virus serve a ben poco.

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