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Emergenza Covid, si discute già sull'obbligatorietà del vaccino

Long Covid
Pierpaolo Sileri: «Una volta che saranno garantite efficacia e sicurezza dovremmo avere una copertura tale per non far più contagiare nessuno»

Presto o tardi avremo un vaccino contro il coronavirus, la domanda che molti si pongono è: sarà un vaccino obbligatorio? Una risposta al momento non c’è, ma c’è senza ombra di dubbio il parere di uno dei più alti rappresentati in materia di Sanità del Governo: Pierpaolo Sileri. «Non ho alcun dubbio – ha detto  parlando  a Radio Cusano Tv Italia – che il vaccino debba essere obbligatorio. Una volta che saranno garantite efficacia e sicurezza del vaccino dovremmo avere una copertura tale per non far più contagiare nessuno». Il sottosegretario alla Salute ha poi parlato di mascherine: «Credo debba essere fornita dallo Stato e il prezzo debba essere non solo calmierato, ma direi un prezzo fisso. Ora abbiamo iniziato una produzione anche in Italia quindi il numero di mascherine è crescente. Ho girato molto nel Lazio e problemi di mascherine non ce ne sono. Ora con la fase due ovviamente – sottolinea – deve esserci un aumento della distribuzione».

SPERIMENTAZIONE

Intanto, mentre l’Organizzazione Mondiale della Sanità ammette che solo un vaccino potrà interrompere definitivamente la trasmissione del coronavirus, dall’Italia arriva la speranza di una scoperta scientifica in tempi rapidi. L’azienda italiana Advent IRBM di Pomezia e lo Jenner Institute della Oxford University – si legge sul portale del ministero della Salute – hanno annunciato che inizieranno a fine aprile in Inghilterra i test accelerati del prototipo di vaccino anti Covid-19 su 550 volontari sani. Normalmente i tempi medi per arrivare ad immettere un vaccino sul mercato sono di 2-3 anni, ma, a fronte dell’esigenza di arrivare quanto prima ad una soluzione sicura ed efficace, l’azienda di Pomezia ha deciso di “passare direttamente alla fase di sperimentazione clinica sull’uomo ritenendo – spiega l’amministratore delegato Pietro Di Lorenzo – sufficientemente testata la non tossicità e l’efficacia del vaccino sulla base dei risultati di laboratorio ottenuti e definiti particolarmente buoni”.  Il vaccino potrà essere disponibile già da settembre in modalità d’uso compassionevole per agenti delle forze dell’ordine e personale sanitario, ma sarà necessario molto più tempo perché possa essere disponibile su larga scala per la popolazione.

TEST RAPIDI

In attesa del vaccino una strategia vincente sembra essere quella dei test rapidi sierologici, che vanno associati ai tamponi. In poche parole, il test rapido consente di vedere se ci sono anticorpi e propri per la velocità di esecuzione è molto utile e pratico da usare su larga scala. Più efficiente, ma certamente meno pratico, il prelievo che riesce a dare una certa affidabilità anche dal punto di vista del livello di anticorpi che si ha. Al di là dei test c’è la questione degli anticorpi, perché anche gli esperti hanno punti di vista discordanti  e in verità non si sa quanto possa durare l’immunizzazione. In Cina sono diversi i casi di pazienti che, dopo essere guariti, sono tornati nuovamente positivi al virus.

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