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Se il virus si nasconde negli occhi dei pazienti

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Il virus negli occhi

Il virus negli occhi dei pazienti, anzi nelle loro lacrime. L’immagine è suggestiva e drammaticamente simbolica, il Covid-19 nascosto nelle lacrime di quanti sono ricoverati e si battono tra la vita e la morte. A rivelarlo è uno studio dello Spallanzani di Roma, pubblicato su Annals of Internal Medicine. Partendo da un tampone oculare, hanno isolato il virus dimostrando che il Covid-19 è in grado di replicarsi anche nelle congiuntive. La ricerca, affermano, dimostra che gli occhi non sono solo una delle porte di ingresso del virus nell’organismo, ma anche una «potenziale fonte di contagio». Così un nuovo tassello di questo mosaico dell’orrore al quale assistiamo ormai da mesi è andato al suo posto, una certezza in più che ci colpisce nel profondo, perché in fondo gli occhi sono lo specchio dell’anima, ma che ci consente anche di proteggerci meglio. Ogni giorno una nuova scoperta, ogni giorno un passo verso la libertà. Grazie a questa ricerca ora sappiamo anche che i tamponi oculari possono essere positivi quando invece i normali tamponi orofaringei non mostrano più tracce del virus: i campioni respiratori della paziente, infatti, a tre settimane dal ricovero risultavano ormai negativi, mentre il campione oculare era ancora debolmente positivo sino a 27 giorni dal ricovero. Saranno necessari ulteriori studi per verificare fino a quando il virus continua ad essere attivo e potenzialmente infettivo nelle lacrime.

NOTE DAI MINISTRI

Intanto, proprio oggi il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha chiesto a tutti ministri di predisporre un documento sui rispettivi settori per avere un quadro più articolato possibile delle questioni che necessitano ancora chiarimenti in vista delle riaperture. Le indicazioni dei ministri verranno poi inviate al Comitato tecnico scientifico in modo che gli esperti possano fornire le risposte su singoli settori e argomenti. Riaprire è ormai l’imperativo di un paese che per primo ha mostrato all’Europa come reagire al virus, ma che ora rischia di essere schiacciato dalla cura. Serve però attenzione e cautela, tutto deve essere pianificato al meglio per evitare che possa esserci una nuova emergenza. Ecco perché è molto probabile che siano consentiti in una prima fase spostamenti solo entro la regione di residenza, senza possibilità di raggiungere seconde case oltre i confini regionali. Allo stesso modo si sta pensando a criteri con i quali consentire di evitare assembramenti, come la possibilità di scendere per fare la spesa in base alla prima lettera del cognome. Di certo sarà importante scaricare l’app Immuni, con la quale sarà possibile tracciare gli spostamenti e interrompere rapidamente la catena del contagio. Una sola misura non potrà essere adottata dal Governo ed il buon senso di ciascuno, per questo un ruolo importante, il più importante, lo giocheremo tutti noi nel nostro quotidiano. Questa sfida o la si vince assieme o non la si vince.

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