Prevenzione

Contagi in aumento in Italia: come interpretare i dati sui nuovi casi di COVID-19

contagi in aumento

In Italia nelle ultime settimane i casi di COVID-19 sono aumentati rispetto ai numeri a cui eravamo abituati a luglio. Perché? Vediamo quali possono essere le variabili in gioco e una possibile interpretazione dei dati nel contesto attuale.

La possibilità che si verifichi una seconda ondata di Coronavirus è un’eventualità su cui gli esperti internazionali si interrogano da tempo: è possibile, infatti, che a luglio il virus si sia diffuso di meno grazie alle misure di sicurezza e contenimento messe in atto nei mesi precedenti. Da qualche settimana siamo alle prese con una una serie di notizie piuttosto allarmanti: in Italia stanno crescendo i contagi da Sars-CoV-2. Nella giornata del 15 agosto i nuovi casi di COVID-19 sono stati 629, mentre a luglio se ne registravano al massimo 200 al giorno.

L’aumento dei casi di contagio può derivare da una serie di fattori e variabili in gioco in questo momento:

1. si fanno più tamponi e si fa un più attento tracciamento dei contatti
2. c’è una minore attenzione alle norme di prevenzione (mascherina, lavaggio delle mani, distanziamento sociale)
3. sono in aumento gli ingressi da altri Paesi dove il virus circola di più

Maggiore è il numero di tamponi che vengono fatti, più alta è la probabilità di trovare positivi. Ciò non vuol dire che, in assoluto, vi siano casi di contagio in aumento: semplicemente, si fanno più tamponi.
La maggiore mobilità delle persone, inoltre, può portare a un aumento dei contagi: molte persone stanno rientrando dalle vacanze all’estero, magari da Paesi che sono ancora in piena emergenza COVID-19. Un’altra ragione è da cercare in un effettivo aumento dei casi di COVID-19 dovuto al rilassamento generale della popolazione rispetto alle norme di sicurezza e prevenzione, con adozione di comportamenti individuali più rischiosi.

Cerchiamo di analizzare i dati nel contesto attuale:

-Dal 31 luglio al 7 agosto i bollettini della Protezione Civile ci dicono che in una settimana abbiamo avuto 1 persona in più in terapia intensiva e 63 nuovi ricoverati. Dati da mettere in relazione anche con il numero totale di tamponi effettuati: nella settimana dal 1 al 7 agosto sono stati 338.296 in più.

– I contagi sono in aumento, ma l’impatto sulle strutture sanitarie – per ora – sembra restare limitato. La maggioranza dei nuovi contagiati è isolata in casa, senza (o con pochi) sintomi. Mentre il grafico dei contagi si sta alzando, quello dei decessi al momento sembra mantenersi stabile.

– I nuovi focolai sono prevalentemente dovuti a ragazzi che tornano dalle vacanze all’estero, nelle quali probabilmente non hanno adottato le regole di prevenzione. Il contact tracing permette di identificarli più prontamente e circoscriverli.

Abbiamo a che fare con un virus subdolo, che sta mettendo a dura prova tutti i Paesi del mondo con una pandemia di livello globale. La situazione in Italia ad oggi è abbastanza sotto controllo, seppur con qualche segnale di allerta: è importante non abbassare la guardia, continuando ad adottare comportamenti che proteggano noi stessi e gli altri.

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