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Contagi in aumento, cosa succede in Campania

Contagi, in aumento varianti

La Campania è per la prima volta nella morsa del virus, un escalation di contagi lenta ma costante che avanza ormai da settimane e che non accenna a fermarsi. Non ancora una situazione fuori controllo, questo è bene ribadirlo, ma di certo preoccupante per il trend che sta mostrando. Poco meno di 450 casi nelle ultime 24 ore secondo l’ultimo  bollettino dell’Unità di Crisi regionale e la consapevolezza di dover imporre regole più stringenti per poter interrompere la catena dei contagi. Così, ieri, il presidente Vincenzo De Luca ha nuovamente “impugnato il lanciafiamme”, imprimendo un giro di vite alla movida, alle cerimonie e alle attività di bar e ristoranti. In particolare, si legge nell’ordinanza, «è fatto obbligo ai bar, gelaterie, pasticcerie ed esercizi similari di chiusura dell’attività dalle ore 23,00 alle ore 06,00 del giorno successivo, nei giorni da domenica a giovedì; dalle ore 24,00 alle ore 6,00  del giorno successivo, nei giorni di venerdì e sabato. Fanno eccezione gli esercizi  presenti all’interno di strutture di vendita all’ingrosso che osservano orari notturni di esercizio». Per ristoranti, pizzeri, vincerei e pub «è fatto  obbligo di  prevedere l’ultimo ingresso dei clienti nonché  degli avventori per asporto alle ore 23,00, per l’intera settimana. Le consegne a domicilio sono consentite senza limiti di orario». Infine, «ricevimenti e feste potranno essere svolti anche oltre il limite numerico dei partecipanti previsto dall’Ordinanza n.75 del 29 settembre 2020, a condizione della puntuale osservanza delle prescrizioni del protocollo; agli organizzatori degli eventi/ricevimenti e ai gestori dei locali e strutture ricettive destinati allo svolgimento degli stessi è fatto obbligo di comunicare all’Unità di crisi regionale, all’indirizzo mail: ricevimenti.covid19@regione.campania.it, ogni sette giorni, il calendario degli eventi in programma nella settimana successiva, al fine di consentirne l’inoltro alle Forze dell’Ordine e al competente Dipartimento di prevenzione della Asl per i controlli di rispettiva competenza in ordine alla osservanza delle misure di prevenzione prescritte».

BOOMERANG

In questa situazione di crescente emergenza torna indietro come un boomerang l’allerta, mai divenuta realtà, della scorsa primavera. Il paradosso è che oggi sono in molti a minimizzare sui rischi connessi al coronavirus, senza rendersi conto che gli ottimi risultati ottenuti nel pieno della prima ondata furono proprio il frutto di una rigida osservanza delle regole. Nonostante l’uso della mascherina sia obbligatorio, molti continuano a non indossarla. O, cosa anche peggiore, la portano sotto il mento. Ciò che proprio non si comprende è l’evoluzione drammatica che questo scenario può avere. Negli ospedali i ricoveri stanno lentamente, ma inesorabilmente, aumentando. E aumenta anche la gravità dei casi. Molto presto, combinata con l’epidemia di influenza stagionale, la pandemia potrebbe far sentire tutta la sua forza anche in Campania. Molto dipenderà dalla capacità dei cittadini di rispettare le regole e di arrestare in questo modo l0’avanzata del virus.

LE SCUOLE

Altra incognita, almeno per il momento, è la componente dei contagi determinata dalla riapertura delle scuole. Troppo presto ancora pre poter dire se le misure adottate saranno sufficienti o se invece il rientro tra i banchi avrà un effetto domino sulle famiglie. Di certo c’è che sono già molte le classi costrette in isolamento fiduciario e tanta è anche la preoccupazione dei genitori. C’è da dire che le ASL Campane hanno messo in piedi un ottimo sistema di controllo, basato sulla disponibilità di referenti Covid che interfacciandosi con le scuole possono gestire al meglio ogni emergenza. Servirà ancora tempo, tuttavia, per poter capire quale impatti abbia questa riapertura sull’incremento dei casi. La speranza è che anche stavolta la Campania possa uscirne indenne, o quasi. Ma la verità è che mai come ora tutto dipenderà dal rispetto delle regole da parte dei cittadini.

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