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Covid, l’ASL di Napoli punta ad assumere 80 medici

Medici, alcuni operai montano la tenda al Cardarelli
Il direttore generale Ciro Verdoliva: «Speriamo in una risposta forte dei giovani». Al Cardarelli si monta la prima prima tenda integrativa della protezione civile.

Con la curva dei contagi in salita e ancora in attesa di sapere se le misure adottate avranno effetto, la Campania è tra le regioni ancora oggi più colpite dal Covid. Dopo un appello caduto nel vuoto da parte dell’ASL Napoli 1 Centro, che ha provato a chiedere disponibilità agli anestesisti ormai in età pensionabile, la direzione generale ha avviato tre concorsi ad horas sperando in una risposta forte dei giovani.  Nell’ordine: assunzione a tempo determinato per sei mesi, eventualmente rinnovabili, di 40 Dirigenti Medici di Anestesia e Rianimazione, 20 Dirigenti Medici di Direzione Medica di Presidio Ospedaliero e 20 Dirigenti Medici di Medicina Interna. Sono dunque 80 le unità di personale che la direzione generale dell’ASL Napoli 1 Centro punta ad immettere nel più breve tempo possibile in servizio per dare ossigeno ad un sistema messo fortemente sotto stress dall’aumento dei contagi ormai registrato in tutte le regioni d’Italia. È bene sottolineare che alle procedure di concorso possono partecipare anche i giovani medici che non hanno ancora conseguito la specializzazione, purché si specializzino entro il 30 novembre 2020. «Spero che questi bandi non vadano deserti – dice il direttore generale Ciro Verdoliva – e che ancora una volta da parte dei più giovani ci sia una risposta di grande responsabilità. Stiamo facendo tutto ciò che possiamo per non lasciare nulla di intentato e infoltire le fila del nostro personale che sta sopportando un peso enorme per fronteggiare la crisi, uno sforzo che merita il rispetto di tutti e per il quale non posso che ringraziare la grande squadra dell’ASL Napoli 1 Centro. Speriamo, con queste procedure di concorso, di poter immettere presto forze fresche che possano in parte alleggerire il carico».

IL CARDARELLI

Intanto, nella giornata di ieri sono iniziate le operazioni di istallazione di una tendo integrativa in un’area di parcheggio dell’Azienda Ospedaliera Antonio Cardarelli di Napoli. A montarla sono gli uomini della Croce Rossa, con l’obiettivo di allargare la disponibilità di posti letto di degenza per il covid19. La struttura è stata costruita nella parte posteriore del pronto soccorso dell’ospedale Cardarelli a Napoli e potrà ospitare 20-25 letti probabilmente a partire da mercoledì, in modo da alleggerire l’obi (Osservazione breve) da pazienti non gravi assistiti sempre da medici del Cardarelli. «Qui verranno – spiega il direttore generale del Cardarelli Giuseppe Longo – i soggetti ‘sospetti’, che affollano i pronto soccorso. Il paziente verrà ospitato temporaneamente nella tenda che è una struttura ad alta flessibilità e movimentazione e ci permette di essere veloci nel liberare dalle barelle i pazienti che arrivano. Continuiamo a registrare tra i 150 e i 200 accessi al giorno e questa struttura alleggerisce l’intera complessità del pronto soccorso dandoci la possibilità e il tempo di capire se sono pazienti covid o non covid e di definire il percorso assistenziale che sia da ricovero o da assistenza domiciliare o da strutture residenziali se non hanno sintomi». La tenda integrativa della protezione civile sarà gestita dai medici del Cardarelli, è riscaldata e ha pareti di alluminio, pavimento di legno e un tetto del materiale delle tende. La struttura è la prima di un primo lotto di cinque, come spiega Italo Giulivo, direttore generale della protezione civile della Campania e coordinatore dell’Unità di Crisi regionale contro il covid19.

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