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Ossigeno, l’appello dell’Ordine dei Medici di Napoli

Ossigeno

Manca ossigeno, o meglio, mancano le bombole per contenerlo. L’emergenza della Campania, e di altre regioni, sta facendo scattare una gara di solidarietà tra i cittadini, i sub e persino i circoli nautici, che cercano di raccogliere ogni attrezzatura possibile per dare una mano. Di ieri anche un accorato appello dell’Ordine dei Medici di Napoli, affinché si riesca a “gettare il cuore oltre l’ostacolo”. «Se a casa ci sono bombole di ossigeno inutilizzate portatele in farmacia, se ci sono sub o lidi balneari, circoli, che possono mettere a disposizione attrezzatura, che si facciano avanti. Mostriamo ancora una volta di avere un grande cuore», c’era scritto in una nota diffusa per bocca del presidente Silvestro Scotti. «La carenza di bombole per l’ossigeno ha già messo in luce il grande cuore di questa città, della sua provincia e di tutti i campani, ma dobbiamo fare di più, dobbiamo comprendere che anche un gesto che può sembrare insignificante oggi potrebbe fare la differenza».

L’ORDINANZA 

Il monitoraggio di Federfarma di sei giorni fa ha fatto luce su un allarme rosse: in Abruzzo, Basilicata, Campania, Liguria, Valle d’Aosta e alcune zone del Piemonte e della Sicilia, le farmacie non riescono a rispondere alla domanda. La Campania si è attrezzata subito: con una ordinanza del 6 novembre ha autorizzato i medici di famiglia a prescrivere i cosiddetti concentratori, ossia macchine che aumentano la concentrazione di ossigeno nell’aria da somministrare ai pazienti Covid a domicilio attraverso caschetti. E anche le grandi bombole di ossigeno liquido normalmente dispensato dalle Asl solo ai pazienti con patologie respiratorie croniche in alternativa alle bombole di ossigeno gassoso normalmente reperibili in farmacia. 

CALO DEI CONTAGI

Intanto, una timida buona notizia arriva proprio dalla Campania, dove si registra una live flessione degli accessi di pronto soccorso legati al Covid. Molto presto per parlare di emergenza rientrata, più che altro sembra che le misure adottate stiano iniziando a produrre almeno effetti su quanti, pur in assenza di sintomi, si fiondavano in pronto soccorso. Resta ancora molto alto il numero dei contagi giornalieri. Il bollettino diramato dall’Unità di Crisi parla di 3.334 positivi, di cui 3.127 asintomatici e 207 con sintomi. Segno che la battaglia contro questa seconda ondata è ancora lunga.

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