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Covid, mezza Italia rischia l’arancione

Covid e paura, due ragazzi chiusi dietro un cancello

A causa dell’aumento di casi di Covid, molte regioni d’Italia rischiano di passare entro domenica dal colore giallo a quello arancione. Una delle eccezioni, in negativo, è quella dell’Abruzzo, che rischia seriamente di diventare rosso. I dati diffusi dal Governo certificano infatti una situazione che non accenna a rientrare, e anzi preoccupano molto le varianti del Covid che nel nostro paese sembrano circolare più che altrove. Ma quali sono le regioni maggiormente a rischio? Certamente la Lombardia, che si ritrova con quattro comuni sono in lockdown; l’Emilia-Romagna, il Lazio, il Piemonte, il Friuli Venezia Giulia e le Marche. Anche se, come detto, la situazione più delicata è quella dell’Abruzzo. Proprio in Abruzzo, infatti, le provincie di Pescara e Chieti sono già in zona rossa. Da venerdì, però, c’è il serio rischio che l’intera regione sfori l’indice Rt 1.25 (il limite per passare in rosso), anche a fronte del record di ricoverati registrato in questi giorni.

VARIANTI

Una delle preoccupazioni degli esperti è quella delle varianti del Covid, che sono le più pericolose nell’ottica di un virus che riesca ad un certo punto a sfuggire all’efficacia dei vaccini. A Napoli, ad esempio, è stato rintracciato un ceppo molto raro del virus (appena 100 casi nel mondo), comparso per la prima volta in Italia e anche in Basilicata è spuntata la variante inglese – già diffusa in Lombardia e in altre regioni – mentre in Toscana ci sarebbe un caso di variante brasiliana, così come accertato già in Veneto. Insomma, una situazione che, se non controllata a dovere, potrebbe non pochi problemi.

IL NUOVO ESECUTIVO 

Tornando al colore delle regioni, che come detto rischia di cambiare molto rapidamente, la certificazione arriverà soltanto con la pubblicazione dei nuovi dati del monitoraggio, mentre il nuovo esecutivo guidato da Mario Draghi è già al lavoro per “snellire” il Comitato Tecnico Scientifico e creare una cabina di regia dei ministri che tenga conto non solo dell’aspetto normativo dei provvedimenti ma, contestualmente, anche di quello economico per evitare un nuovo “caso sci”. Sul tavolo anche le nuove misure che dovranno essere prese già dalla prossima settimana quando scadrà il decreto che vieta lo spostamento tra regioni, già prorogato una prima volta proprio fino al 25 febbraio. Domani saranno pubblicati i nuovi dati del monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità, solo a quel punto si capirà di che colore sarà la nuova settimana degli italiani.

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