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Ripartite vaccinazioni AstraZeneca in Italia. Via libera dall’Ema

Variante deltacron

Le vaccinazioni con AstraZeneca sono ripartite. Dopo la sospensione delle somministrazioni in via precauzionale in Italia e altri Paesi Ue, ieri l’Ema ha dato il via libera alla ripresa delle inoculazioni del vaccino di Oxford, escludendo i lotti messi sotto sequestro dopo alcuni casi di morti sospette. Il Comitato per  la valutazione dei rischi per la farmacovigilanza (PRAC), riunitosi ieri, ha confermato che “i benefici del vaccino nel combattere la minaccia ancora diffusa del COVID19 (che a sua volta provoca problemi di coagulazione e può essere fatale) continuano a superare il rischio di effetti indesiderati”. “Il vaccino – si legge nella nota dell’AIFA – non è associato ad un aumento del rischio complessivo di eventi legati a trombi (eventi tromboembolici) in coloro che lo ricevono; non vi è dimostrazione di problematiche relative a lotti specifici del vaccino o a particolari siti di produzione; tuttavia, il vaccino può essere associato a casi molto rari di trombi in presenza di trombocitopenia, cioè bassi livelli di piastrine (elementi del sangue che favoriscono la coagulazione) con o senza sanguinamento, inclusi rari casi di trombi nei vasi che drenano il sangue dal cervello (trombosi cerebrale dei seni venosi CVST)”.

AstraZeneca: riparte la vaccinazione

Dal drive through della Difesa al Parco del Trenno di Milano, il più grande d’Italia, sono ripartite le somministrazioni del vaccino AstraZeneca. A breve ripartiranno anche gli altri drive though della Difesa a Roma, Caserta e Cosenza. Le vaccinazioni con il vaccino COVID-19 AstraZeneca “possono essere riprese con l’esclusione dei lotti al momento posti sotto sequestro, per i quali si resta in attesa delle determinazioni dell’Autorità Giudiziaria”. Lo afferma la circolare del ministero della Salute, firmata dal direttore generale della Prevenzione Gianni Rezza. Nel frattempo, in Francia l’Alta autorità per la Salute ha raccomandato l’uso del vaccino AstraZeneca soltanto per chi ha più di 55 anni. L’organismo francese ha aggiornato le raccomandazioni sul vaccino dopo la sospensione per tre giorni a causa di un possibile legame con i casi di trombosi emersi in Europa. “Le autorità regolatorie nazionali hanno un loro grado di autonomia per decidere restrizioni d’uso – ha spiegato il presidente del Css Franco Locatelli durante la conferenza stampa al ministero – noi abbiamo valutato e non riteniamo che sussistano motivi per procedere ad una restrizione di impiego d’uso”, sottolineando che le vaccinazioni con AstraZeneca sono state fatte in proprio in quella fascia di età ed è dunque consequenziale che gli eventi rari segnalati si siano verificati proprio in tale fascia.

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