Alimentazione

Superfood, la salute a tavola tra luci e ombre

Superfood
Spesso mitizzato, a volte proposto come toccasana, il supercibo può veramente cambiare la nostra vita?

Il marketing lo ha etichettato come superfood (supercibo), si tratta di un termine che viene adoperato per classificare quei cibi che si pensa abbiano delle proprietà benefiche per la salute. In effetti, per chi ama prendersi cura del proprio corpo e della propria salute i superfood possono essere d’aiuto. È chiaro che non si tratta di medicinali, quindi in nessun caso bisogna credere che possano sostituire delle terapie prescritte da medici, ma questi cibi riescono a coadiuvare il nostro benessere. Prima, però, è bene sgomberare il campo da alcune esagerazioni proposte dal marketing: nessun superfood ha un potere magico, avere un’alimentazione sana significa variare e preferire tanta verdura, frutta e porzioni moderate.

BANANA

Uno dei superfood più famosi, anche perché è il primo ad essere stato classificato come tale, è la banana. Un frutto economico (almeno ai tempi), nutriente, facilmente digeribile (sia cotto che crudo) e, grazie alla sua buccia, molto facile da conservare e consumare. In linea di massima una banana pesa all’incirca 150 grammi, di cui il 75% è costituito da acqua e il restante 25% da materia secca (carboidrati, proteine, grassi e fibra). Tante le vitamine e i minerali, ma a dirla tutta, la banana non ha proprietà particolari se non quelle che in linea di massima sono attribuibili ad altri frutti. Un voto? Ottima per gli sportivi, ma non è adatta a tutti.

MIRTILLO

Il mirtillo inizia la sua carriera da star dei «superfood» nel 1991, quando l’Istituto Nazionale sull’Invecchiamento e il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (USDA) sviluppano uno strumento di valutazione chiamato ORAC (Oxygen Radical Absorbance Capacity), per misurare il potere antiossidante degli alimenti. Gli antiossidanti sono molecole che possono aiutare a ridurre la quantità di radicali liberi dannosi nel corpo, e per questo si ritiene che un alimento con proprietà antiossidanti possa essere d’aiuto per contrastare una serie di malattie, tra cui anche il cancro. Ancora oggi il mirtillo è consigliato dai nutrizionisti per le sue proprietà, ma di certo non può da solo essere considerato come un elisir di lunga vita. In definitiva, fa bene ed è buono, ma non gli si può chiedere di più. 

AVOCADO

I benefici dei frutti di Persea americana sono tutti negli acidi grassi monoinsaturi che proteggono l’apparato cardiocircolatorio, acidi grassi che possiamo però ritrovare anche in alimenti tipici della nostra tavola come l’olio d’oliva. Attenzione però, l’avocado è un frutto tutt’altro che amico della linea. Possiede infatti una grande quantità di grassi e quindi è estremamente calorico. Un paragone efficace è quello con il cioccolato: un frutto medio apporta circa 240 chilocalorie, quanto un’intera barretta di cioccolato. In definitiva ingrassare con gli avocado è abbastanza facile. L’ideale sarebbe consumarlo saltuariamente e con moderazione.

SEMI DI CHIA

I semi di Salvia hispanica, pianta floreale originaria del centro-sud America, contengono molti Omega-3: 17 grammi su 100, per la precisione, quattro volte più delle sardine e otto volte più del salmone. Insomma, dei veri super-semi. Quello che molti non dicono, o non sanno, è che si tratta di Omega-3 diversi, a catena corta, assimilabili meno efficacemente dal nostro corpo rispetto a quelli a catena lunga. Il pesce resta dunque il miglior serbatoio di grassi essenziali, ma i semi di chia sono una buona alternativa per chi non ama il pescato. Altre fonti vegetali oltre ai semi di chia,  sono i semi di lino, l’olio extravergine di oliva e le noci.

BACCHE DI GOJI

Parliamo in questo caso di alimenti tipici della tradizione cinese e tra i loro grandi meriti c’è il contenuto elevato di vitamina C. È stato inoltre dimostrato che contengono alti livelli di zeaxantina (7,38 mg per 100 grammi di prodotto), un carotenoide che ha comprovati effetti positivi sulla degenerazione del tessuto oculare legata all’età. Però anche queste bacche vengono in molti casi surclassate da frutta e verdura nostrana: gli spinaci vantano 12 mg di carotenoidi su 100 grammi e i limoni o i kiwi sono ricchissimi di vitamina C. 

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