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Vaccinazione, l’intelligenza artificiale per recuperare i fragili

Vaccinazione, un medico usa strumenti tecnologici

Un software che usa l’intelligenza artificiale potrebbe aiutare a recuperare più di 2 milioni di “fragili fantasma”, dimenticati o persi lungo la strada di una campagna vaccinale che ha come imperativo quello di fare presto. Sono i medici di famiglia della FIMMG e Cittadinanzattiva a proporre un cambiamento di passo e già la prossima settimana incontreranno il ministro Speranza e il generale Figliuolo per spiegare loro quali vantaggi potrebbero arrivare dall’introduzione di questo strumento tecnologico negli studi di medicina generale. Il primo risultato potrebbe essere proprio quello di aiutare i fragili lasciati indietro, (certificati nell’ultimo rapporto del Governo sulle vaccinazioni) 520mila over 80, ai quali non è stata somministrata ancora la prima dose, e 1,5 milioni di cittadini nella fascia 70-79. «Il ministro Speranza e il commissario Figliuolo hanno subito voluto incontrarci, questo denota una grande sensibilità politica e attenzione verso un tema che ha una portata enorme», commentano Silvestro Scotti (segretario generale FIMMG) e Anna Lisa Mandorino (segretaria generale di Cittadinanzattiva) che sottolineano il ruolo centrale del professor Walter Ricciardi nello sviluppo del progetto, ma anche nel trasferire sul piano istituzionale la sua importanza. «L’esistenza di una parte di popolazione fragile rimasta ai margini della campagna vaccinale – proseguono Scotti e Mandorino – rilancia con forza l’esigenza di selezionare con appropriatezza i soggetti da sottoporre prioritariamente alla vaccinazione, tenendo conto delle raccomandazioni emerse dai livelli istituzionali di riferimento».

VACCINI DI PRECISIONE 

Ben prima che la vaccinazione anti covid iniziasse, FIMMG e Cittadinanzattiva hanno condiviso l’opportunità di perseguire una soluzione tecnologica che fosse di supporto nella scelta più appropriata delle priorità vaccinali, per affrontare con una modalità quanto più consapevole e orientata i processi di “vaccinazione di iniziativa e di precisione” alla luce del coinvolgimento attivo della Medicina di Famiglia. Con questi obiettivi NetMedica Italia, la società informatica di FIMMG, in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Informatica dell’Università Politecnica delle Marche, ha realizzato un algoritmo basato sulle soluzioni di intelligenza artificiale che, applicato ai database clinico-assistenziali dei medici di famiglia, è in grado di fornire indicazioni che, seppur non definitive, supportano il medico a stabilire la priorità nell’esecuzione della vaccinazione. La risorsa è integrata con altri strumenti utili alla gestione completa del percorso di reclutamento attivo del paziente, per l’intero processo vaccinale, ed è già utilizzata da molti medici su tutto il territorio nazionale.

RISCHIO VARIANTI 

Il software di intelligenza artificiale, nelle mani dei medici di medicina generale, sarà determinante per individuare e per vaccinare la restante popolazione a rischio su cui potrebbe potenzialmente incidere in termini di morbilità e mortalità l’eventuale diffusione di focolai pandemici sostenuti anche da varianti del virus ed evitando così l’aumento del numero di decessi e accessi alla terapia intensiva. Il software potrà anche essere rapidamente riadattato per altre future campagne vaccinali e per garantire un cambio di passo su tutta una serie di attività decisive in favore della salute dei cittadini. Si pensi ad esempio alla presa in carico della cronicità attraverso la stratificazione del livello di rischio dei pazienti in carico alla medicina generale. Uno strumento, insomma, che contribuirà in maniera decisiva a realizzare la medicina di iniziativa. Il percorso di realizzazione dell’algoritmo è stato seguito da un board scientifico costituito da esperti nazionali nel settore della Salute Pubblica e della Vaccinologia. Tra gli altri, Walter Ricciardi (consulente del Ministero della Salute e ordinario Igiene all’Università Cattolica Sacro Cuore Roma), Paolo Bonanni (ordinario di Igiene all’Università di Firenze), Pier Luigi Lopalco (ordinario di Igiene all’Università di Pisa) e Chiara Cadeddu (ricercatrice di Scienze della Vita e Sanità Pubblica, Igiene all’Università Cattolica Sacro Cuore di Roma).

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