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Vaccini, esperti divisi e le regioni proseguono in ordine sparso

Open day vaccini

Vaccini, ci risiamo. Ancora una volta la comunità scientifica si spacca su ciò che è giusto fare, o non fare, per proseguire a passo spedito con le vaccinazioni. Il problema è sorto dopo che una giovane donna è morta in seguito alla vaccinazione con una dose di siero a vettore virale. Nessun nesso di causa ed effetto, ma le autorità sanitarie hanno dettato lo stop precauzionale al di sotto di una certa fascia d’età e si è proposto a questo punto i tema della vaccinazione eterologa (vale a dire con due tipologie di vaccino differenti). Non bastasse questo, la politica ci ha messo del suo e le regioni hanno stabilito regole differenti. 

IL CASO CAMPANIA

Chi ha scelto di adottare una linea di prudenza massima è la Campania. «Noi proseguiremo con la campagna di somministrazione di vaccino Pfizer e Moderna – ha detto il governatore Vincenzo De Luca – abbiamo sospeso le somministrazioni di altri vaccini che hanno determinato eventi preoccupanti, e abbiamo sospeso anche la somministrazione di vaccini eterologhi, cioè abbiamo deciso di non fare la seconda dose con vaccini Pfizer a chi ha fatto come prima dose Astrazeneca». Il presidente della Giunta Regionale, che ha da sempre avuto una linea di estremo rigore sul trema del Covid, ha poi spiegato che per «chi ha fatto Astrazeneca sopra i 60 anni non c’è problema, faremo il richiamo con Astrazeneca, perché non hanno avuto problemi con la prima dose. Per chi è sotto i 60 anni avremo una linea di maggiore prudenza, perché la somministrazione di vaccini diversi non ha avuto sul piano internazionale una sperimentazione ampia. Tranne che per cittadini che sono al quarto mese perché non farlo ora significa annullare la vaccinazione».

ETEROLOGA

Il tema più divisivo al momento è quello della vaccinazione eterologa. A rassicurare sul nuovo approccio, adottato dopo lo stop al vaccino di AstraZeneca per gli under-60 – che ora, se già vaccinati con questo vaccino, effettueranno il richiamo con un immunizzante diverso, a mRNA è lo stesso ministro della Salute, Roberto Speranza. Ma gli esperti restano divisi tra chi giudica positiva tale soluzione e chi invita invece ad un approfondimento. Intanto, sono sempre più i cittadini che si stanno orientano per una decisione drastica: interrompere ulteriori vaccinazioni per poi riprendere un nuovo ciclo con un vaccino ad mRNA, scelta che potrebbe essere rischiosa vista la presenza di varianti estremamente contagiose.

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