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Covid-19: gli anticorpi nel sangue indicano il rischio contagio

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La nuova ricerca è stata condotta in Israele: sembrerebbe che il rischio di contrarre il virus del Sars-Cov-2 possa essere calcolato in base al numero di anticorpi neutralizzanti presenti nel sangue, tramite delle semplici analisi.

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Questo dato sembrerebbe essenziale, anche nella decisione di un’eventuale terza dose di vaccino per contrastare le varianti del virus. Lo studio, pubblicato sul New England Journal of medicine, è stato effettuato su un campione di circa 11.000 operatori sanitari in Israele.

La ricerca sugli anticorpi neutralizzanti

La ricerca ha evidenziato che, tra gli 11.000 operatori sanitari sottoposti al test, 39 erano stati contagiati dal virus Sars-Cov-2 nonostante avessero tutti ricevuto la seconda dose di Pfizer-BioNTech. Questo aveva provocato nei pazienti la cosiddetta breakthrough infection, ossia una patologia post-vaccinale.

Che cos’è la breakthrough infection e cosa comporta

La breakthrough infection si verifica quando il vaccino, ideato per prevenire una data patologia, non è in grado di proteggere l’organismo, perché questo non riesce a produrre gli anticorpi necessari.

Le analisi sui pazienti colpiti da breakthrough infection informano, però, che i sintomi della malattia sono stati in tutti i casi lievi; in alcuni casi, la malattia era totalmente asintomatica. Il vaccino, insomma, funziona, anche se non è in grado di proteggere l’organismo al 100% dal contagio.

Dalla ricerca, inoltre, è emerso che ben 104 operatori sanitari erano entrati a diretto contatto col virus ma non erano stati comunque contagiati.

Cosa emerge dallo studio e perché è così importante?

Dalla ricerca emerge in maniera chiara che gli operatori sanitari contagiati sottoposti a test per il calcolo degli anticorpi neutralizzanti avevano livelli di questi ultimi molto più bassi rispetto a coloro i quali, pur essendo entrati in contatto col virus, non ne erano stati contagiati.

Sono risultati molto importanti, perché forniscono un’ulteriore prova sull’efficacia dei vaccini, in grado di favorire lo sviluppo di anticorpo neutralizzanti che riescono a ridurre il pericolo di contagio. Uno studio simile è stato condotto su un campione di persone vaccinate con doppia dose del vaccino Oxford-AstraZeneca, e conferma la stessa tendenza.

Qual è la conseguenza diretta e più importante di questi studi? La presenza di questi anticorpi neutralizzanti favoriti dalla doppia dose di vaccino riduce la possibilità del virus di circolare, si tratta quindi di una strategia medica importantissima e valida nella lotta contro il virus, fondamentale nel contenere l’emergenza che ha colpito il nostro pianeta e che impatta sulle nostre vite da ormai due anni.

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