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Riprogrammare le cellule per non invecchiare

Riprogrammazione delle cellule, una donna molto bella

E’ possibile riprogrammare le cellule e questa potrebbe essere la chiave dell’elisir di lunga vita. Un miraggio che da sempre ha animato la fantasia di romanzieri e sceneggiatori, ma che ora si veste di scienza grazie ad un progetto, ma soprattutto ad una start up, che sta convogliando forze economiche imponenti e risorse umane di primissimo piano. Già, nella Silicon Valley sono infatti in molti a scommettere su Altos Labs, la start up che sta lavorano a una tecnologia che consentirebbe di ringiovanire le cellule in laboratorio e magari, in futuro, anche di allungare notevolmente la vita umana. 

CONTRO IL GLAUCOMA

La riprogrammazione biologica è un metodo per ringiovanire le cellule che potrebbe essere la chiave di una nuova era della vita umana. Ci sono molte startup di riprogrammazione nel mondo, ma nessuna di loro ha il supporto che Altos Labs vanta ora. Uno degli esempi più recenti di riprogrammazione biologica è legato ad una ricerca pubblicata sulla rivista Nature, ricerca che puntava a ringiovanire le cellule della retina e restituire la vista compromessa dal glaucoma o dall’invecchiamento senza ricorrere al trapianto di retina. Ci sono riusciti i ricercatori dell’Harvard Medical School su modelli di topi affetti dalla malattia che porta alla cecità o molto anziani. Lo studio suggerisce per la prima volta la possibilità di riprogrammare cellule complesse come quelle del nervo ottico portandole indietro nel tempo consentendo così di riparare i danni ai tessuti finora considerati irreversibili. 

I FONDI

A sostenere la start up Altos Labs ci sono nomi eccellenti, secondo le indiscrezioni riportate da MIT Technology Review. Fra questi il fondatore di Amazon Jeff Bezos e Yuri Milner, il miliardario che ha fatto parte della sua fortuna con Facebook e Mail.ru. Di alto profilo anche gli scienziati assoldati da Altos. C’è Carlos Izpisua Belmonte che ha previsto che l’arco di vita umano può essere allungato di 50 anni. C’è Steve Horvath, professore di Ucla e sviluppatore dell'”orologio biologico” che può misurare in modo accurato l’invecchiamento. Shinya Yamanaka, che ha condiviso nel 2012 il premio Nobel, sarà parte della start up pur senza essere pagato e guiderà lo scientific advisory board di Altos. La start up evoca Calico, la società contro l’invecchiamento fondata da Larry Page, il co-fondatore di Google.

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