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Covid, il latte delle mamme guarite simile ad un vaccino

Latte materno, un neonato

Il latte delle madri contagiate dal Covid funziona per il neonato come se fosse un vaccino. A dimostrarlo è uno studio promosso dall’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma in collaborazione con il Policlinico Umberto. Lo studio, pubblicato su JAMA Network Open, dimostra che grazie al latte delle madri contagiate dal virus, i neonati sono grado di sviluppare proprie difese immunitarie contro il Covid-19. Ma su cosa si basa la protezione anticorpale che la mamma trasferisce al proprio bambino alla nascita e con l’allattamento? Semplificando un po’ si può dire che tutte le mamme proteggono il bambino nei primi giorni e mesi di vita con il trasferimento dei propri anticorpi attraverso la placenta. Si tratta di anticorpi (o immunoglobuline) di tipo IgG, prodotti in risposta ad infezioni o vaccinazioni e contenuti nel sangue materno. Questo meccanismo fornisce al neonato una protezione passiva consentendogli di utilizzare, in mancanza dei propri, gli anticorpi della mamma. Se la mamma allatta al seno, inoltre, trasferisce al bambino anche un altro tipo di anticorpi (IgA), detti mucosali, perché prodotti dalle mucose del tratto respiratorio (oltre che dell’intestino) della mamma e perché aiutano il neonato proprio contro le infezioni mucosali, come il raffreddore o l’influenza.

RISULTATI SORPRENDENTI 

I ricercatori hanno studiato il funzionamento di questo meccanismo di protezione nel caso delle mamme positive al coronavirus al momento del parto. Hanno cercato e misurato poi la presenza di immunoglobuline specifiche contro il SARS-CoV-2 sia nel sangue e nel latte delle mamme, sia nel sangue e nella saliva nei neonati. È la saliva infatti che contiene gli anticorpi di tipo IgA che proteggono le mucose e che l’esperienza della pandemia ha dimostrato essere generalmente molto efficaci contro l’infezione da SARS-CoV-2. Le analisi sono state fatte a 48 ore dal parto e ripetute poi dopo due mesi. La cosa straordinaria e inaspettata è che nella saliva dei bambini gli anticorpi mucosali contro il virus sono risultati presenti non solo a 48 ore, ma anche a due mesi dal parto, però solo nei neonati allattati al seno: 17 contro 13 (tra di loro, due coppie di gemelli). Qualcosa nei bambini sembra andare oltre il meccanismo di mera protezione passiva. A distanza di 48 ore, dunque, i bambini allattati al seno hanno presentato nella saliva anticorpi mucosali specifici contro il Covid-19 che gli altri neonati non presentavano. A distanza di due mesi, questi anticorpi hanno continuato ad essere presenti anche se le mamme avevano smesso di produrli.

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