Alimentazione

I segreti dell'alimentazione nella lotta all'emicrania

Emicrania, una donna con le mani alla testa

Emicrania addio grazie alla dieta chetogenica. Già, stando ai risultati di uno studio portato a termine dalla Clinica neurologica del Dipartimento dell’Area medica dell’Università di Udine, grazie a questo tipo di dieta si può ottenere una drastica riduzione della frequenza con la quale si presenta l’emicrania  e quindi anche una minore assunzione di farmaci sintomatici. Insomma, nei pazienti sottoposti ai test è stato evidente un sensibile e globale miglioramento della qualità di vita. I dati di questo studio, basato su una terapia nutrizionale e durato circa tre mesi, sono stati presentati a Bibione (Venezia) nel corso del Convegno “Nutrizione, neurodegenerazione e neuroinfiammazione”, organizzato con il supporto di Metagenics Academy.

MEDICINA PERSONALIZZATA 

La dieta è stata modulata in base alle specifiche esigenze del paziente. Ad esempio, solo a quanti avevano anche la necessità di perdere peso è stata applicata una “very low calories chetogenic diet”, che ha portato a un mantenimento della massa magra e, allo stesso tempo, a una riduzione importante di quella grassa. I dati raccolti sono confortanti e testimoniano l’efficacia del protocollo.
Francesca Filippi, dottoressa nutrizionista dell’équipe della Clinica Neurologica, ha sottolineato che «in base a quanto riportato in letteratura, per valutare se un paziente stia seguendo correttamente il regime prescritto, il numero di corpi chetonici sviluppati dovrebbe coincidere con un determinato valore numerico, mentre dalla nostra esperienza abbiamo rilevato che il successo della terapia è indipendente da questo dato».

ANTINFIAMMATORIA

Il regime chetogenico è efficace anche per la riduzione dell’infiammazione nella malattia di Alzheimer e ha già dato risultati confortanti e concreti nel trattamento della Sclerosi Multipla. In quest’ultimo caso, lo studio ha coinvolto ad oggi 15 pazienti per un periodo di sei mesi . Dai dati preliminari pare dunque esserci nei pazienti sottoposti ai test un netto miglioramento, in particolare sul sintomo fatica e su alcuni correlati, come qualità del sonno, stress e tono dell’umore. Questo accade verosimilmente in relazione anche all’azione anti-infiammatoria della dieta chetogenica e di certo apre la strada a nuove interessanti terapie che potrebbero cambiare in meglio la vita di milioni di persone in tutto il mondo.

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